Virginia Raggi secca un altro assessore

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-12

Il Messaggero: via Alessandro Gennaro per “incomprensioni caratteriali”. Lemmetti prende le deleghe alle partecipate

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Virginia Raggi secca un altro assessore. Dopo l’amichevolissimo addio di Adriano Meloni al Commercio, tocca ad Alessandro Gennaro, che aveva ereditato il posto da Colomban, salutare l’assessorato alle società partecipate. La motivazione, riportata oggi dal Messaggero in un articolo a firma di Simone Canettieri, è “incomprensioni caratteriali”:

Dietro alla defenestrazione di Gennaro ci sono molte cause e nessun casus belli. Innanzitutto, l’incarico del professore associato di Finanza Aziendale all’Università “Guglielmo Marconi” è stato sempre definito a tempo. Nel suo caso, però, sta pagando anche lo scotto della vicinanza al suo predecessore: quel Massimo Colomban da Treviso che, da quando è uscito dalla giunta Raggi, non fa altro che cannoneggiare contro l’ex quartiere generale e il M5S (a partire da Atac). Con il ritmo di un’intervista al mese.

Questa mossa si può leggere anche al contrario: niente feeling con la sindaca Raggi, ma soprattutto l’uscita dell’assessore sarà l’occasione per far gestire il dossier Atac, la grande malata delle partecipate, proprio a Lemmetti. Che ha gestito il concordato dell’azienda dei rifiuti a Livorno. Non sono previsti strappi, particolari. La decisione è presa e sarà anche questo, almeno così si augurano in Campidoglio,un addio soft. Modello Adriano Meloni,che da lunedì lascerà al posto di assessore al Commercio a Carlo Cafarotti, mantenendo,pare, la delega al Turismo.

alessandro gennaro

Con il salto di Gennaro, che venne nominato lo scorso ottobre al posto di Colomban, il calcolo dei rimpasti e dei decreti di nomina e di revoca di Virginia Raggi in nemmeno due anni di governo della Capitale diventa materia da astrofisici nucleari. In molti ne hanno perso il conto. I più zelanti sono arrivaticon il pallottoliere a quota 18. Ma tutto può ancora succedere. Anche in maggioranza ci sono diversi bulloni da stringere. Il primo di questi è quello di Gemma Guerrini, che nessuno riesce a far dimettere da vicepresidente della Commissione cultura. Né Luca Bergamo né Raggi.

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