Attualità
Il Viadotto della Magliana e i ponti a rischio a Roma
neXtQuotidiano 15/08/2018
Il Viadotto Morandi, il Ponte della Magliana, Ponte Marconi: lo stato delle infrastrutture romane e i rischi segnalati e respinti
Il più antico ponte sospeso e l’unico a tracciato curvilineo di Roma è il Viadotto Morandi sulla Roma-Fiumicino, opera dell’ingegnere Riccardo Morandi, lo stesso progettista del ponte autostradale incredibilmente crollato ieri a Genova sul viadotto Polcevera. Ma c’è anche il ponte della Magliana, oggetto già da tempo di allarmi con tanto di fascicoli aperti in procura.
Tra il 2016 e il 2017 il Viadotto Morandi è già stato sottoposto a interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Era il 19 maggio dello scorso anno e improvvisamente vennero giù pezzi di intonaco e si distaccò parte della pellicola di copertura, sfiorando i veicoli che transitavano al km 2,700. I ponti del viadotto della Magliana invece sono sorvegliati speciali dal Simu, il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. Un sopralluogo congiunto dei tecnici comunali con i vigili del fuoco, con la supervisione della Prefettura, prima dell’estate ha decretato che «l’impalcato in acciaio non avesse problemi di integrità» e che «spalle e pile non avessero problemi di stabilità o ammaloramenti particolari del calcestruzzo». Uno studio commissionato al professore Franco Braga de La Sapienza ha confermato «l’assenza di pericolo imminente» indicando, però, alcune manutenzioni da fare, specie sui copriferro, «già in calendario», fanno sapere dall’Assessorato. Di recente i vigili del fuoco sono tornati anche sul Ponte Marconi dove, dopo il sisma in Centro Italia, sono state applicate delle placche lungo una fessurazione.
Ma qualche tempo fa il professor Remo Calzona, ex ordinario di Tecnica della Costruzioni dell’Ateneo, la pensava diversamente: «Il ponte della Magliana ha oggi elevate possibilità di un crollo. Il rischio di collasso è nell’ordine delle cose. Ha superato di quasi vent’anni il termine della vita di questo tipo di strutture, e sono anni che i danni subiti sono sotto gli occhi di tutti». Non è detto che il ponte debba crollare in questi giorni, è la scienza stessa a non fissare perentoriamente dei termini. La «fatica dei materiali» può avere sviluppi diversi a seconda dei casi e delle circostanze ambientali. Ma prevenire è meglio che provvedere, quindi il professor Calzona ammonisce: «Il Campidoglio dovrebbe immediatamente chiudere il ponte».