Cultura e scienze

Tramonti fantastici e come spiegarli (con le scie chimiche)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-10-30

Ieri tutti a guardare il cielo rosso fuoco e i giochi di luce delle nuvole. Oggi tutti a cercare una spiegazione al fenomeno dovuto alle nuvole lenticolari, come al solito le più divertenti sono quelle che coinvolgono le scie chimiche e la manipolazione climatica (e mentale) su scala globale

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Ieri sera molti italiani si sono incantati a guardare (e fotografare) uno spettacolare tramonto. Il cielo rosso fuoco e le nubi “in fiamme” hanno riservato uno spettacolo insolito tant’è che in pochissimo tempo l’Internet è stato invaso di foto di tramonti. In tanti si sono però chiesti il motivo di questi tramonti che hanno fatto pensare ad un panorama nordico di aurore boreali o ad un cielo “alieno”. Altri invece hanno subito puntato il dito contro la manipolazione climatica e – in seconda battuta – l’inquinamento atmosferico.

Cosa sono le onde lenticolari che hanno dato vita al tramonto spettacolare nel cielo italiano

Ma andiamo con ordine: a dare l’effetto così particolare ai tramonti di queste ultime sere è la presenza di un particolare tipo di nuvole. L’inquinamento atmosferico di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi soprattutto in Pianura Padana non c’entra. Come ha spiegato al Corriere della Sera Maurizio Maugeri, fisico dell’atmosfera dell’Università di Milano «erano nubi troppo alte che stazionavano verso il limiti della stratosfera e l’inquinamento in questa caso non è la causa del loro effetto spettacolare». Il fenomeno osservato in questi giorni è però particolarmente raro perché è dovuto alle “nubi lenticolari”. Una definizione che il meteorologo de La 7 Paolo Sottocorona ha detto che “va un po’ stretta” a quelle di questi giorni.
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Questo perché generalmente le nubi lenticolari si presentano isolate l’un dall’altra e non in maniera “continua” come quelle di ieri sera. In ogni caso quelle nuvole fanno parte di quella famiglia di formazioni nuvolose dalla conformazione particolare che viene a formarsi in presenza delle “onde orografiche” (in inglese lee waves). Ovvero quando in presenza di condizioni di particolare umidità dell’aria un flusso d’aria viene modellato dei rilievi montuosi e genera quelle che vengono viste come “ondulazioni”.

Il cielo chimico che ci sta avvelenando!1

Diversi esperti di meteorologia laureati all’Università dell’Internet hanno però deciso di fornire una spiegazione “alternativa” al fenomeno osservato ieri. Basta fare due più due: c’è bisogno di non fare piovere in Italia e gli aerei delle scie chimiche non sono sufficienti. Ecco allora che si appiccano incendi in Piemonte in modo tale che i fumi e le ceneri dei roghi miscelandosi nell’atmosfera con i composti rilasciati dagli aerei impediscano la caduta di precipitazioni.
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Insomma quello che abbiamo visto ieri sera non è un cielo naturale ma un cielo chimico. Le unice nuvole naturali sono quelle nere che non riflettono la luce e “tumori e alzheimer ringraziano”.
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Una grande operazione di manipolazione mentale è andata in scena ieri sera, e nessuno (o meglio solo in pochi) si chiedono come mai non piova e perché siano in aumento le patologie tumorali.
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Alcune pagine di complottisti parlano addirittura di tramonto apocalittico, segno forse che il potere dell’uomo sul clima sta andando troppo oltre.

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Fonte: Terra RealTime


Ormai il popolo è così assuefatto dalla manipolazione climatica e mentale che non sa riconoscere un cielo naturale da uno “chimico”.

Si tratta di una cosa “da film horror”, un incubo? A quanto pare è tutto il frutto del tanto temuto neoplatonismo telematico che genera nuove schiavitù per colpa di questi criminali che manipolano il clima.
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Il geometer di Sanremo fa una profezia. A causa del cielo chimico di questi giorni, così apprezzato da molti utenti di Facebook, “per i prossimi 10 giorni la perturbazione non farà danni”. Ma tanto al popolo non interessa, a loro basta godere di spettacoli come questo. Che sia la vecchia strategia del panem et circenses di romana memoria?
 
Foto copertina i Navigli a Milano credits Rossella Perlangeli via Facebook.com

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