Il referendum che Toninelli vuole, anzi no

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-06-16

Ma voi che state lì a votarli, questi signori, non vi sentite un pochino presi per il c…?

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Ah, il referendum, giubilo della democrazia. Ah, il referendum, lavacro dell’umanità attraverso la democrazia diretta. Ah, il referendum, che permette a un ministro che ha paura di decidere di farlo fare a qualcun altro per togliersi d’impaccio. Il ministro, ovviamente, è Danilo Toninelli. E la questione sulla quale vuol far esprimere il popolo (di Venezia) è quella delle grandi navi a San Marco. Sulle quali, com’è noto, il ministro ha un piano ben preciso che però non mostra per modestia. E soltanto le malelingue dicono che in realtà è lui a bloccare l’unica soluzione praticabile in tempi brevi in tandem con Costa.

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La collisione tra la nave da crociera MSC e il battello turistico a Venezia

E così, racconta il Corriere che venerdì Toninelli è stato a Venezia per un singolare sopralluogo in elicottero sulla questione; lì ha estratto dal cilindro il «coniglio» della consultazione tra i veneziani,chiamati, nel caso, a diventare esperti di logistica, scavi, fondali e banchine per risponderea domande che spetterebbero ai tecnici e alla politica. Ma il culmine del ridicolo è dato dal fatto che questo Toninelli forse è lontano parente di quel Toninelli che quando si propose un referendum sull’Alta Velocità Torino-Lione, si oppose strenuamente perché doveva essere la politica a decidere ed era sufficiente l’analisi costi-benefici. Ora, noi tutti sappiamo che invece la TAV si farà in primo luogo perché comanda Salvini e in secondo luogo perché anche se non comandasse i soldi sprecati travolgerebbero il M5S. Ma voi che state lì a votarli, questi signori, non vi sentite un pochino presi per il culo?

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