Il patto segreto Lega-M5S sulla TAV low cost

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-23

Dopo le elezioni sarà tempo di accordi sull’Alta Velocità. Che sarà fatta al risparmio, ma arriverà

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Un patto segreto tra Lega e MoVimento 5 Stelle per fare la TAV risparmiando. Torna in auge, secondo Manuela Perrone che ne parla sul Sole 24 Ore, il piano per fare la TAV all’insaputa dei No Tav secondo un accordo tra le due forze di maggioranza:

Il timing sarebbe infatti già definito. Tra «due settimane», il periodo indicato giovedì dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, il Governo dovrebbe innanzitutto procedere con lo sblocco dei bandi da 2,3 miliardi per gli scavi definitivi del tunnel di base a partire dal cantiere di Chiomonte, rinviati dal Cda di Telt nei giorni scorsi. La pubblicazione entro marzo consentirebbe di sventare la perdita dei 300 milioni di finanziamento europeo già ventilata dall’Ue e ieri dal Comité Transalpine Lyon-Turin.

Non risulterebbe particolarmente impegnativa per il M5S, dal momento che potrebbe essere presentata come un atto dovuto, senza assumere subito una decisione formale. Nelle more dell’aggiudicazione dei lavori a un’impresa appaltatrice, andrebbe avanti invece la trattativa vera, interna ed esterna, con Francia ed Europa: quella sulla revisione del progetto. Qui la spinta della Lega è molto forte. Perché già nei mesi scorsi i leghisti avevano aperto a una modifica, sponsorizzando la soluzione di una “mini Tav” che possa far risparmiare almeno 1,5 miliardi di euro.

L’idea è quella di lasciare intatto il tunnel di base da 57,5 chilometri tra Saint-Jean de Maurienne in Francia e Susa-Bussoleno in Italia (che dovrebbe essere completato entro il 2029, con la messa in servizio pianificata per il 2030), eliminando invece invece tanto la galleria di 12 chilometri tra Avigliana e Orbassano sotto la collina morenica di Rivalta quanto altre opere, a partire dalla stazione di Susa firmata dall’archistar giapponese Kengo Kuma. Va ricordato, però, che secondo l’analisi costi benefici curata da Marco Ponti e dagli altri esperti della struttura di missione del ministero di Danilo Toninelli la rinuncia alla tratta Avigliana-Orbassano comporterebbe comunque un saldo negativo tra 6,1 miliardi (nello scenario realistico, con un risparmio
di 890 milioni) e 7,2 miliardi in quello più ottimistico (con minori spese per 600 milioni).

Con questo progetto sarà necessario rafforzare la linea storica e provare a portare fondi alle comunità locali per convincerle. Poi c’è il tradimento dei No Tav da parte del M5S, ma questa è tutta un’altra faccenda.

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