Economia
Tasse sospese e piano per il Sud: cosa c’è nel DL Agosto
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2020-08-08
Il decreto, che sale a 109 articoli, porta a casa tre pilastri fondamentali per far fronte alla crisi e per sostenere il rimbalzo in atto nell’economia del paese: la proroga della cassa integrazione per altre 18 settimane, il rinvio delle tasse e la proroga della moratoria dei mutui e la decontribuzione del 30 per cento del costo del lavoro al Sud per 3,5 milioni di dipendenti e per nuovi assunti delle imprese meridionali
Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri sera il decreto legge «Agosto», con un intervento complessivo da 25 miliardi che ha il via libera “salvo intese tecniche”. Il decreto, che sale a 109 articoli, porta a casa tre pilastri fondamentali per far fronte alla crisi e per sostenere il rimbalzo in atto nell’economia del paese: la proroga della cassa integrazione per altre 18 settimane, il rinvio delle tasse e la proroga della moratoria dei mutui e la decontribuzione del 30 per cento del costo del lavoro al Sud per 3,5 milioni di dipendenti e per nuovi assunti delle imprese meridionali.
Tasse sospese e piano per il Sud: cosa c’è nel DL Agosto
Per quanto riguarda i sussidi al lavoro, la seconda tranche di nove settimane di cassa verrà concessa solo alle aziende che hanno già esaurito la prima tranche, sempre di nove settimane. Ma le imprese dovranno pagare un contributo aggiuntivo legato all’andamento del fatturato nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2020. Se non ci sono stati cali, il contributo aggiuntivo sarà pari al 18% della retribuzione del lavoratore in cassa. Con un calo fino al 20%, il contributo scende al 9%. In caso di calo superiore al 20%, infine, il contributo aggiuntivo viene azzerato. Le tasse sospese nei mesi del lockdown non andranno più saldate entro la fine dell’anno ma in due anni, con 24 rate mensili. Il primo appuntamento con il Fisco non viene spostato e resta fermo al 16 settembre, tra poco più di un mese. Ma le rate saranno molto più leggere perché da 4 diventano 24. A essere diluiti sono i versamenti di tasse, contributi e ritenute previsti per i mesi di marzo, aprile e maggio. Gli acconti delle tasseprevisti a novembre slitteranno ad aprile per gli autonomi che abbiano registrato perdite di fatturato di «almeno il 33%» nel primo semestre di quest’anno. Lo slittamento della scadenza interessa professionisti e lavoratori autonomi in regime forfettario. C’è poi il taglio del 30% dei contributi previdenziali a carico delle imprese, ma senza effetto negativo sulle future pensioni dei dipendenti che vengono compensati dallo Stato. La misura parte dal primo ottobre e arriva fino alla fine dell’anno. Ma nelle intenzioni dovrebbe essere strutturale, cioè valida anche nei prossimi anni, anche se con uno sconto decrescente: resterebbe al 30% fino al 2025, per poi scendere al 20% fino al 2027, e infine al 10% fino al 2029. Per i prossimi anni, i fondi arriverebbero dal Recovery plan, il piano di aiuti dell’Unione europea.
Cambia poi il blocco dei licenziamenti. Il divieto, che scadeva il 17 agosto, non finirà nello stesso giorno per tutte le aziende. Sarà ancora valido per quelle aziende che hanno ancora la possibilità di usare una parte delle 18 settimane di cassa integrazione introdotte per la crisi causata dalla pandemia. Le aziende che invece non possono più usare la cassa integrazione, perché hanno usato tutte le 18 settimane, potranno invece licenziare. In questo modo la scadenza del blocco arriverà, a seconda dei casi, tra il 17 novembree il 31 dicembre. È anche un modo per spalmare l’eventuale ondata di licenziamenti che altrimenti, con una data unica, sarebbe potuta arrivare in un colpo solo. E il bonus ristorante? Alla fine non c’è e viene rimpiazzato dall’anticipo del cashback, il meccanismo di mini rimborsi e premi per chi paga con carta di credito, bancomat e app, che si applica a una serie di attività, ristoranti compresi. Sarebbe dovuto partire a gennaio dell’anno prossimo, si omincerà a novembre. Per i ristoratori resta l’incentivo per acquistare prodotti made in Italy.
Il reddito di emergenza e il fondo per le casalinghe
Come annunciato ieri, c’è la terza tranche di aiuti per le famiglie più in difficoltà. Previsto un assegno da 400 a 800 euro a seconda del nucleo da richiedere entro il 15 ottobre. Arriva anche un «Fondo per la formazione delle casalinghe», con una dotazione di 3 milioni di euro annui a decorrere dal 2020, finalizzato alla formazione e ad incrementare le opportunità culturali e l’inclusione sociale, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, delle donne che svolgono attività prestate nell’ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico.
Ritorna anche la norma che proroga le concessioni per 15 anni anche ai gestori delle attività in prossimità di laghi o fiumi, equiparandoli ai balneari. La Ragioneria generale aveva già espresso una “fortissima perplessità” sul rinnovo fino al 2033 delle concessioni senza gara. Passa anche il condono per i canoni delle spiagge: i gestori pagheranno solo il 30% del dovuto. Poi dal 2021, il canone minimo per le concessioni passerà a 369 a 2.500 euro. Vengono triplicati i fondi (a 236,6 milioni) del bonus baby sitter e colf per gli operatori sanitari che richiedono il primo aiuto grazie al travaso di risorse non utilizzate per il secondo. È infine incrementato di 265 milioni di euro per il 2020 il fondo per sostenere agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche. Fra le ulteriori misure predisposte per il sostegno dei settori del turismo e della cultura: il credito di imposta del 60% del canone di locazione o leasing o concessione; l’esonero dal pagamento della seconda rata dell’Imposta municipale unica (IMU) 2020 per alcune categorie di immobili e strutture turistico-ricettive, gli immobili per fiere espositive, manifestazioni sportive, quelli destinati a discoteche e sale da ballo, gli immobili destinati a cinema e teatri.
Questi ultimi vengono esonerati dal pagamento dell’IMU anche per il 2021 e il 2022. Stanziati 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 per il credito d’imposta per la riqualificazione e i miglioramenti effettuati dalle imprese del settore turistico ricettivo e termale, compresi gli agriturismi e i campeggi. Viene incrementato fino a 231 milioni di euro il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali e sale a 335 milioni il Fondo emergenze cinema, spettacolo e audiovisivo. Vengono destinati complessivamente 90 milioni di euro ai musei statali. Con uno stanziamento complessivo di circa 200 milioni di euro vengono potenziate le risorse a sostegno di diverse attività di trasporto.