Si può fare la spesa con il decreto zona protetta in Italia?

Palazzo Chigi ha spiegato che non c'è bisogno di assaltare i supermercati perché la spesa è garantita. «Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte»

Cosa si può fare con il decreto zona protetta in tutta Italia emanato dal governo Conte e in vigore da stamattina? Mentre gli italiani prendono d’assalto i supermercati a Torino, Napoli e Roma, il Coronavirus obbliga a misure più restrittive almeno fino al 3 aprile: vietato spostarsi, rimangono chiuse le scuole, viene sospeso il campionato di calcio, così come tutte le altre gare.Ovunque saranno proibiti gli assembramenti, per «evitare la movida». Bar e ristoranti dovranno chiudere alle 18.



Si può fare la spesa con il decreto zona protetta in Italia?

All’interno del proprio luogo di residenza ci si potrà muovere, anche se la raccomandazione è sempre la stessa:«Restate a casa». Il Corriere della Sera oggi spiega le nuove regole:



Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte. Non è necessario e soprattutto e’ contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’e’ alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare”, fa sapere la presidenza del Consiglio dei Ministri.

Io resto a casa: il decreto del presidente del Consiglio

Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi- si legge in una nota di Palazzo Chigi – rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte. Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare.



Le disposizioni del decreto “producono effetto dalla data del 10 marzo e sono efficaci fino al 3 aprile”. E’ quanto si legge nel Dpcm firmato ieri sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per fronteggiare il contagio da Coronavirus.

Intanto l’assalto ai supermarket aperti a orario continuato è il paradossale effetto del dpcm “zona protetta” varato dal governo per contenere l’epidemia di coronavirus. Poco dopo la conclusione della conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte la gente si è riversata nei negozi per fare scorta di alimentari e acqua. Le code interminabili ai supermercati h24 di Roma, Napoli, Pescara e altre città, senza alcun controllo, rischiano di propagare il contagio.

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