Cosi a Roma tornano gli sgomberi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-02

Il ministero dell’Interno vara le sue nuove direttive. Cerca l’accordo con gli enti locali. Per poi tornare a procedere

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L’iniziativa è dei prefetti, ma sulle decisioni finali è il Viminale a dare il via libera. Così il ministero dell’Interno vuole evitare quanto accaduto con l’emergenza di piazza Indipendenza nella direttiva che disegna una nuova procedura per gli sgomberi delle case e degli stabili occupati. Una procedura in cui non si procederà senza l’impegno degli enti locali. Tutto questo si trova, racconta il Corriere, nel documento che sarà inviato già questa mattina ai prefetti.

Spetterà a loro verificare la fattibilità degli interventi e di ogni situazione nella sede del cosiddetto «comitato metropolitano» che dovrà occuparsi della «mappatura degli stabili» specificando le categorie di «soggetti presenti». Di tutto questo dovrà poi essere informato il Viminale che avrà così la possibilità di valutare ogni passo da compiere soprattutto per evitare problemi di ordine pubblico.
La raccomandazione prioritaria è quella di intervenire con urgenza per impedire che le situazioni si incancreniscano. Ma anche, al momento di intervenire con la forza pubblica, «evitare possibili rischi per l’incolumità e la salute pubblica e salvaguardare i diritti dei proprietari degli immobili», dunque evitando eventuali proteste che talvolta portano al danneggiamento grave dei locali.

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Roma, gli immobili occupati a rischio sgombero (Corriere della Sera, 2 settembre 2017)

Per questo adesso torna d’attualità la famosa lista degli immobili occupati a rischio sgombero della delibera Tronca visto che le nuove regole del Viminale, nelle intenzioni, servono a eliminare lo stop agli sgomberi annunciato qualche giorno fa da Minniti.  Secondo Federcasa (che raggruppa aziende di edilizia residenziale pubblica come appunto Ater e Aler), su circa 800mila alloggi sono quasi 49mila quelli occupati. Ma, attenzione, con grandi differenze tra Nord e Sud. Al Nord è localizzato il 45 per cento degli alloggi, di cui solo l’11 per cento occupato abusivamente. Al Centro e soprattutto al Sud, nel restante 55 per cento, la quota delle occupazioni irregolari schizza quasi all’89 per cento. Di queste, l’81 per cento implica l’uso della forza.
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Il patrimonio immobiliare (Corriere della Sera, 2 settembre 2017)

L’accordo tra Virginia Raggi e Marco Minniti prevede l’utilizzo dei forti e delle caserme, che però sono di competenza del ministero della Difesa. Tra quelle mappate tre si trovano nella periferia est della Capitale, tra cui la caserma Ruffo su via Tiburtina, e una in zona Trionfale, Roma nord. Racconta il Messaggero:

Tutto parte nel 2010, sindaco Alemanno, quando firmò il protocollo tra Campidoglio e Ministero della Difesa (Ignazio La Russa) col quale passarono al Comune quindici immobili militari. Di questi, quattro furono resi disponibili da subito, altri sarebbero dovuti passate al Comune gradualmente. Anche Ignazio Marino siglò un’intesa con l’allora ministro Mario Mauro con tanto di lista delle caserme interessate: lo Stabilimento Militare materiali elettrici e di Precisione di via Guido Reni, la Direzione Magazzini del commissariato di via del Porto Fluviale, i Magazzini A. M. di via Papareschi, il Forte Boccea, la Caserma Donato di via del Trullo, i Magazzini del Genio, le Caserme Gandin (di via di Pietralata), Medici (di via Sforza), Piccinini (di via Casilina), Ruffo (di via Tiburtina), Nazario Sauro (di via Lepanto), Ulivelli (di via Trionfale), lo stabilimento Trasmissioni di viale Angelico, l’ex caserma Reali equipaggi in via Sant’Andrea delle Fratte e l’ex convento di Santa Teresa in via San Francesco di Sales.

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La mappa dei forti a Roma (Il Messaggero, 2 settembre 2017)

Poi ci sono i forti. Gran parte di questi siti sono inutilizzati, altri sono sfruttati ma solo in parte dalle forze dell’ordine come la Guardia di Finanza o la Polizia. Ovvero: dal Forte Aurelia Antica (XII Municipio) gestito dal ministero dell’Economia e occupato in parte dal centro logistico della Guardia di Finanza, al Forte Pietralata, che ospita in una sezione – con il placet del ministero della Difesa – la Brigata meccanizzata “Granatieri di Sardegna”. E ancora: il Forte Appia Antica (VIII Municipio) di proprietà del ministero della Difesa e occupato in parte dall’Aeronautica militare.

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