Le scuole chiuse e l’ipotesi ritorno a maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-31

Si è aperto uno spiraglio per il ritorno sui banchi a maggio, anche se la chiusura totale che dovrebbe durare oltre Pasqua non rende credibile l’ipotesi.

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Ieri abbiamo parlato del decreto per gli esami light di maturità e di terza media che il ministero della Pubblica Istruzione sta preparando, dando ormai per persa gran parte dell’anno scolastico. Oggi il Messaggero scrive che si è aperto uno spiraglio per il ritorno sui banchi a maggio, anche se la chiusura totale che dovrebbe durare oltre Pasqua non rende credibile l’ipotesi.

Le scuole chiuse e l’ipotesi ritorno a maggio

Il quotidiano spiega che in attesa che venga reso noto il contenuto del prossimo Dpcm, con cui verrà prorogato inevitabilmente i lockdown che sta tenendo l’Italia ferma, il mondo della scuola si prepara a gestire almeno un altro mese “a distanza”. Se non di più, non è escluso infatti che questa proroga venga poi ripetuta fino alla fine dell’anno scolastico. Tutto dipenderà dalla curva del contagio.

Per ora è sicuro che venerdì, 3 aprile, non sarà l’ultimo giorno di chiusura degli istituti scolastici. «La data di riapertura delle scuole – ha sottolineato la ministra all’istruzione, Lucia Azzolina-si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà, garantendo quindi la massima sicurezza a tutti gli studenti».L’attesa della data è legata anche all’ansia da esame: la nuova proroga, infatti, aiuterà il ministero dell’istruzione a formulare i possibili scenari per gli esami di fine anno. I tecnici di viale Trastevere stanno prevedendo diverse soluzioni, in base alla situazione di emergenza.

 

scuole chiuse ipotesi 15 aprile

Sarà possibile svolgere gli esami in presenza solo se l’emergenza sarà completamente conclusa. Se così non fosse, le prove potrebbero svolgersi a distanza o, come ipotizzato fin dall’inizio, si potrebbe fare in presenza solo la provaorale. Si tratta quindi di prevedere più piani di azione, in base all’evolversi dell’emergenza da qui a fine giugno. La prima modifica certa, apportata all’esame di Stato, riguarda la commissione d’esame: sarà composta da sei membri interni e da un presidente esterno. I docenti interni sono gli unici a sapere con sicurezza fin dove son stati svolti i programmi e in quale modalità. La didattica a distanza da un lato sta aiutando docenti e studenti a mantenere un contatto ma dall’altro sta facendo emergere le criticità legate all’online.

Sulla delicatezza della situazione, che sta mostrando tutte le sue criticità, è intervenuto il Garante della privacy che vigilerà sull’operato dei fornitori delle principali piattaforme per la didattica a distanza: «Il contesto emergenziale in cui versa il Paese – ha spiegato il presidente dell’Autorità Garante, Antonello Soro – ha imposto alle scuole e alle università l’esigenza di proseguire la didattica con le nuove tecnologie. Le straordinarie potenzialità del digitale non devono però indurci a sottovalutarne i rischi. Considerando che, spesso, per i minori che accedono a tali piattaforme si tratta delle prime esperienze, è evidente come anche quest’attività vada svolta con la dovuta consapevolezza».

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