La storia degli scienziati schedati da Giulia Grillo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-07

Il dossier sui membri del Consiglio di sanità: uno ha scritto per Repubblica, un altro ha operato Berlusconi. E allora tutti fuori

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Corrado Zunino su Repubblica racconta oggi una storia che riguarda la ministra della Salute Giulia Grillo e l’allontanamento dei 30 membri del Consiglio superiore di Sanità, organismo di primo livello scientifico che annovera scienziati di chiara fama come il farmacologo Silvio Garattini, il genetista Bruno Dallapiccola, l’endocrinologo Andrea Lenzi. La decisione, si viene a sapere oggi, è stata preceduta da un’attività di dossieraggio interna al ministero che doveva servire a indicare gli scienziati più “compromessi” con la politica per allontanarli; poi, siccome non si potevano allontanare soltanto alcuni, la ministra Grillo ha cacciato i trenta:

Il documento è stato richiesto dalla ministra, spiegano a Repubblica due fonti dei Cinque Stelle, direttamente alla capogruppo della commissione Sanità alla Camera, Celeste D’Arrando, diploma di tecnico di laboratorio, tre anni da badante e poi formatrice di venditori di assicurazioni ai call center. Il testo è stato quindi diffuso, a scioglimento avvenuto, in una chat riservata dei membri pentastellati delle commissioni Affari sociali e Sanità (Camera e Senato).

Il documento, una parziale e raffazzonata inchiesta sui membri del Css, è stato ispirato da fonti aperte (Positanonews, per dire – che in realtà è estraneo alla vicenda, ndr) e ha messo nel mirino sei membri su trenta. Primo bersaglio è stato il vicepresidente del Consiglio superiore, Adelfio Elio Cardinale, professore di Radiologia all’Università di Palermo. Colpevole, sottolinea il testo, di essere sposato «con Magistrato Palma». S’intende Anna Maria Palma, già procuratore a Palermo e Caltanissetta, «precedentemente direttrice dell’Ufficio di gabinetto dell’ex ministro Schifani».

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Gli appunti sugli scienziati dell’Istituto Superiore di Sanità (La Repubblica, 7 gennaio 2019)

Del professor Francesco Bove, docente di Anatomia Umana alla Sapienza di Roma, la enquiry mette in evidenza come sia iscritto all’Ordine dei giornalisti, elenco pubblicisti: ne viene offerto il numero di tessera segnalando che scrive per Repubblica. Il professor Bove è stato, piuttosto, un collaboratore di Paese Sera, L’Unità e del Secolo XIX. Negli Anni Settanta. Ancora, il professor Placido Bramanti, ordinario di Scienze mediche applicate all’Università di Messina, «è stato candidato alle amministrative in Sicilia».

Si legge nel documento: «Inizialmente presentatosi come indipendente apartitico, ha poi rivelato l’appoggio pieno del centrodestra». Rivelato, sì. C’è un capitoletto riservato al professor Antonio Colombo, luminare della Cardiologia che ha lavorato negli ospedali di Stamford e della Columbia University. «Nessun attivismo politico», s’affretta a spiegare l’indagine, ma il professore di Medicina e Chirurgia ha il torto «di essere uno dei medici che ha operato Berlusconi».

L’epurazione, comunque, alla fine riguarderà tutti e trenta i nominati dal ministro della Salute. Giulia Grillo avrebbe preferito allontanare solo i sei membri con pedigree politico, ma il regolamento non lo ha consentito.

EDIT: la ministra Giulia Grillo su Facebook parla del dossier e lo pubblica sul suo sito:

Innanzitutto vi mostro il documento integrale (http://www.giuliagrillo.it/documento_integrale/) cui si fa riferimento e che non è stato sollecitato da me PRIMA di decidere la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Css, ma costituisce un appunto del tutto informale che ho chiesto in chat ai miei colleghi parlamentari DOPO aver sciolto la commissione.

Perché l’ho fatto?

Perché a seguito dello scioglimento del Css da più parti, in primis dalle dichiarazioni della ex presidente Siliquini, si chiedeva di agire separando la politica dalla scienza. Semplicemente nel corso di normali interlocuzioni , ho chiesto ai colleghi se avevano notizie di attività politica da parte degli ormai ex membri. Il risultato è sotto i vostri occhi.

Vi sembra un dossier?

Non ho mai avviato dossieraggi (e mai lo farò), figuriamoci via chat! Il MoVimento 5 Stelle è per la trasparenza, per cui mi interessava semplicemente capire in vista di nuove nomine, qualche nota di rilievo PUBBLICA di cui non ero a conoscenza. Ho dichiarato che alcuni ex componenti avrebbero potuto essere rinominati, mi interessava avere qualche informazione. Sottolineo che dal testo non vi sono demeriti: nessuno è così folle da pensare che aver operato un ex presidente del Consiglio possa costituire una nota negativa o che avere una moglie che ha collaborato con un esponente politico dell’opposizione possa costituire un vulnus.

Ho agito e agirò sempre per i cittadini in trasparenza per valorizzare il merito nelle nomine e non le appartenenze politiche. Leggo dichiarazioni di fuoco da parte delle opposizioni: è il gioco delle parti. Accusare di epurazione e fascismo, di “allarme per la democrazia”, un ministro che legittimamente si informa sul profilo ripeto PUBBLICO di membri di una commissione è semplicemente assurdo e fuori dalla realtà dei fatti che vi presento per quello che sono.

Rinnovare le commissioni aprendo le porte al nuovo, magari a chi pur avendo i titoli non ha i legami “giusti” è un’operazione che il Paese probabilmente non ha mai visto e questo dà chiaramente fastidio a qualcuno.

Leggi sull’argomento: I rischi di incostituzionalità per il reddito di cittadinanza

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