Il Giornale regala ad Angela Merkel un buon motivo per invaderci, e a noi italiani uno ottimo per vergognarci anche in occasione della tragedia di Andreas Lubitz. Andreas Lubitz. Alessandro Sallusti spiega così il titolo:
Il 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia affondò (32 morti) per la scelleratezza del suo capitano Francesco Schettino. Der Spiegel, autorevole settimanale tedesco, nell’occasione aggredì e insultò tutti gli italiani «razza inferiore». Riporto uno stralcio di quell’articolo: «Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere e poi l’abbandono della nave vengano decise da un capitano tedesco o britannico? Conosciamo tipi del genere dalle vacanze al mare, maschi bravi, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede».
In effetti tra i comandanti Schettino e Lubitz c’è una bella differenza: il primo è un pirla (detto con rispetto, per evitare querele) pericoloso, il secondo è un freddo e lucido assassino. Cosa dovremmo dire oggi: «Vi sorprende che fosse un tedesco?». A differenza dello Spiegel, noi non lo pensiamo. Perché come quella sera della Concordia c’era un italiano che gridava a Schettino in fuga «Torni a bordo, cazzo», così fuori dalla porta della cabina chiusa dell’Airbus che andava a schiantarsi c’era un tedesco che urlava a Lubitz «Apri la porta, cazzo». Che i tedeschi imparino la lezione. Ogni popolo deve fare i conti con le proprie vergogne e i propri eroi.
Quando cita lo Spiegel, Sallusti si riferisce a un articolo pubblicato nel gennaio 2012 e a firma di Jan Fleischhauer, a cui il Giornale rispose con questa incredibile prima pagina qualche giorno dopo:
Speriamo che le vittime della tragedia dell’Airbus A320 e i tedeschi possano scusarci. Non fateci caso, è solo Sallustien.
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27 marzo 2015 at 8:12
Per me ha ragione. È una provocazione e qualcuno la può considerare stupida o macabra ma il senso lo condivido. In Germania hanno fatto di Schettino il simbolo dell’Italia quando casi del genere non rappresentano nulla e si sono verificati quasi uguali altrove in Corea per esempio o simile questo della aereo
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28 marzo 2015 at 0:47
Sallusti ha pienamente ragione . Non si comprende perche’ in Italia ora ci si indigni per l’ articolo di Sallusti . Probabilmente quelli che si indignano sono gli stessi che non ebbero la piu’ minima reazione agli insulti di Der Spiegel .
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27 marzo 2015 at 10:01
In fondo in fondo non me la sento di dare completamente addosso al direttore di codesto giornale nordico a caccia, come al solito, di notizie che fanno rabbrividire e che consentano loro ( a tutti gli autori degli articoli), di scaricare, poi, tutte le frustrazioni represse.
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Alcuni giornalisti della civile Germania non furono affatto buoni e comprensivi nei confronti “dell’italiano Schettino” che provoco la morte di poco più di trenta passeggeri, ridicolizzando anche la nostra organizzazione dei soccorsi.
Sicché amor con amor si paga.
Ora stiamo quasi in parità con il vantaggio a favore della Germania in quanto, volendo sempre confermare la propria supremazia: “Deutschland uber alles”, hanno dimostrato, in effetti, di saperci fare.
Il loro pilota, sano di mente, ha voluto, per usare una metafora calcistica, mantenere il possesso di palla.
Difatti ha seminato 150 morti lungo la pendice di una montagna in Francia.
R.I.P. i poveri ed incolpevoli viaggiatori. -
27 marzo 2015 at 14:39
È la prima volta in vita mia che mi trovo d’accordo con Sallusti.
Der Spiegel ha speculato su una tragedia come quella della Concordia per insultare l’intero popolo italiano. Scrissero “incompetente e codardo: vi soprende che fosse italiano?”
Se si legge l’articolo di Sallusti non è assolutamente allo stesso livello dello Spiegel. Sallusti ha semplicemente detto: adesso potremmo anche noi dire “psicopata omicida: vi soprende che fosse tedesco? però al contrario vostro noi non pensiamo che tutti i tedeschi siano come Lubitz, quindi meditate prima di insultare arrogantemente gli altri.
Adesso i giornali tedeschi ci penseranno due volte prima di mancare di rispetto. Quindi ben fatto Sallusti.
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27 marzo 2015 at 19:31
Completamente d’accordo con l’articolo. Solo un tedesco (o un abitante del nord Europa) per suicidarsi può far cadere un aereo con 149 altri esseri umani a bordo. Fa parte del loro sentirsi superiori agli altri, che in alcuni casi sfocia in delirio di onnipotenza, vero baffino?
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29 marzo 2015 at 15:59
Occhio per occhio, dente per dente. Benché sia triste strumentalizzare delle morti per una bagarre nazionalista i tedeschi lo hanno fatto ed hanno cominciato, quindi pazienza. Da notare che effettivamente loro superiori lo sono: quel ca….e di Schettino ne ha fatti fuori 32 ma Herr Lubitz se ne porta be 149, praticamente 5 volte di più. Alles Klar, Deutschland uber alles. Pure sopra le Alpi di haute Provence
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2 aprile 2015 at 15:49
Condoglianze a chi ha perso un proprio caro e soprattutto ai familiari di quella povera scolaresca, che ironia della sorte non vedranno un soldo proprio per le Leggi del Popolo Tedesco.. Penso che l’approssimazione dimostrata da Germanwings nel gestire le idoneità del proprio personale di volo faccia rabbrividire ..nel 2009 un medico psichiatra aveva detto che era idoneo purché fosse attentamente seguito nel tempo, cosa che sembra non abbiano fatto ed è di questo che lor signori CRUCCHI debbono vergognarsi , non tanto del pazzo ma del fatto che predicano bene “rispetto di regole e disciplina” e poi quando razzolano male fanno stragi di 150 persone, ci metto anche Lubitz nel numero perché il criminale non è Lubitz , che era malato, ma chi ha disatteso le indicazioni dei medici ed ha lasciato che volasse, senza attento monitoraggio psichiatrico, visto che nel 2009 un medico psichiatra l’aveva posto come obbligo.
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3 aprile 2015 at 10:57
Sallusti ha fatto S T R A B E N E
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Quando i nazisti hanno insultato in modo vomitevole un intero popolo nessuno ha avuto niente da ridire.
E nemmeno fosse la prima volta…. giornali, pubblicità, media ecc. non fanno altro che riversare emrda e stereotipi osceni sugli italiani.
Ma si sa loro sono Uber alles e perciò hanno dovuto strafare superare il maestro come Hitler ha fatto con Mussolini.
Esagerati come sempre -
5 aprile 2015 at 20:36
Come tutti gli altri commentatori, e sorprendendomi anch’io di essere d’accordo col Giornale, non mi è sembrato un articolo particolarmente fuori luogo. Niente contro la Germania, niente contro i tedeschi, vicinanza ai parenti delle vittime dell’incidente aereo, ma l’articolo ha giustamente rimbeccato – non tanto ai tedeschi – quanto al Der Spiegel, quel ragionamento campato all’aria e sottilmente (ma manco troppo) razzista che, barbaricamente, si sono permessi di pubblicare.
Al tempo del disastro di Costa Concordia sfruttarono, e con acrimonia irrispettosa, immotivata e imbarazzante, l’incidente e le sue vittime per bacchettare l’intero popolo italiano (ed erano i tempi in cui paventavano un default dell’Italia e la tensione era già a mille). Un comportamento indigeribile, che il Giornale – se ben ricordo – gestì malissimo, perché si abbassarono al loro livello.
Ma in questa circostanza, semplicemente, si sono limitati a rimarcare che quel pensiero lì – di giudicare un intero popolo basandosi su un imbecille soltanto – era inappropriato, illogico e infondato. E ora che sotto giudizio c’è una compagnia tedesca, noi non commettiamo lo stesso errore, però è una buona occasione – visto che il Der Spiegel non s’è mai cosparso il capo di cenere per quell’abomio – per ricordare di non commettere di nuovo quel madornale errore. Diamo il buon esempio.
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