Salvini e Di Maio come Totò e Peppino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-18

Anche il Corriere oggi infierisce sull’accordo non ancora raggiunto tra Lega e M5S, a causa del nome che ancora balla per Palazzo Chigi

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Anche Massimo Gramellini sul Corriere della Sera di oggi infierisce sulle trattative Lega-M5S e sul contratto di governo non ancora definitivo dopo la quindicesima bozza e assente di coperture, ma soprattutto sull’accordo non ancora raggiunto riguardo chi deve andare a Palazzo Chigi tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, dipinti come Totò e Peppino nell’atto di scrivere la lettera sulla morìa delle vacche con tanti punti e punti e virgola perché è meglio abbondare:

Sono bastate due settimane di trattative lega-stellate per riproiettarci nella nostra dimensione più autentica, la commedia all’italiana. Se Berlusconi vi interpretava la maschera del Cumenda, i nuovi leader indossano quelle di Totò e Peppino — punto, due punti, fai vedere che abbondiamo — con i contratti intestati al signor Di Maio e al signor Salvini, le sparate adolescenziali sul debito, le candidature a pera per la presidenza del Consiglio che ricordano la scena in cui Fantozzi entra nella cabina del comandante e lo trova alle prese con il manuale «Come si pilota un aereo».

Forze paradossali, le irride l’insopportabile Macron. Ma lui è cresciuto in un Paese dove per meritarti il potere arrivando dal nulla devi essere come minimo Napoleone.

In copertina: vignetta di Emiliano Carli su Facebook; video da Facebook

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