Rottamazione ter impossibile senza Equitalia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-15

La norma agevolata non è valida per città come Roma, Milano e Firenze. E il rischio flop per il provvedimento si fa più concreto

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C’è un colpo di scena sulla rottamazione ter delle cartelle esattoriali varata dal governo Lega-M5S. Il Corriere della Sera racconta oggi che per le 260 mila domande già presentate per aderire alla definizione agevolata persiste la totale incertezza sul destino di quei debiti relativi a tributi come Imu, Tasi, Tari o anche le multe per violazione del codice della strada la cui riscossione non sia stata affidata ad Equitalia:

Una fattispecie che di fatto esclude la possibilità di beneficiare della cosiddetta pace fiscale per le cartelle relative a contravvenzioni e tributi locali in comuni come, per esempio, Roma, Milano o Firenze. Città dove da qualche anno l’attività di riscossione viene effettuata in proprio, ma l’esclusione oltre che per
la capitale o il capoluogo lombardo vale per tutti gli enti locali che al posto di Agenzia delle Entrate-Riscossione hanno affidato l ’attività esattoriale a concessionari privati.

In assenza di un intervento del governo vale, insomma, quanto indicato nel decreto predisposto a dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale da pochi giorni. Nelle settimane concitate della sessione di bilancio il tema dell’impossibilità di fare valere la rottamazione per tutte le cartelle era già emersa, ma l’esecutivo non è stato in grado di aggiustare il tiro.

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Vale perciò quanto riassunto dal sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa (M5S), rispondendo a un’interrogazione del deputato e collega di partito Raffaele Trano, che ha chiesto un chiarimento sulla rottamazione sul «perimetro applicativo» del provvedimento.

La risposta di Villarosa è stata inequivocabile, il sottosegretario ha spiegato che la norma stabilisce che i carichi pendenti oggetto del decreto «sono solo ed esclusivamente quelli affidati agli Agenti della riscossione, e non anche ai soggetti privati abilitati a effettuare attività di riscossione dei tributi e di altre entrate delle Province e dei Comuni».

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