Economia
Cosa manca davvero a Roma: gli investimenti
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-04-29
A Roma nel 2018 l’amministrazione Raggi ha speso 44 euro a cittadino; a Napoli nello stesso periodo De Magistris ne ha spesi 298. Per non parlare di Trieste, dove se ne spendono 461
Un euro di investimenti nella Capitale, da parte del Campidoglio, ogni 7 messi in campo a Napoli dal Comune capoluogo campano. Il Messaggero oggi racconta i dati sulle città italiane della Ragioneria Generale dello Stato, che ha preso in esame tutto lo scorso anno e i primi tre mesi del 2019, confrontando la spesa in conto capitale – vale a dire quella riguardante opere pubbliche, manutenzioni straordinarie e altri interventi compresi nel piano investimenti – realizzata dai principali enti locali dello Stivale.
La spesa in conto capitale comprende dalle spese per le buche a quella per le scuole, dagli investimenti relativi alla cura del verde pubblico a quelli per l’apertura dei cantieri per la manutenzione complessiva della città: una graduatoria che vede Roma nelle posizioni arretrate, surclassata da tutte le principali realtà economiche della penisola.
E il conto totale è impietoso: a Roma nel 2018 l’amministrazione Raggi ha speso 44 euro a cittadino; a Napoli nello stesso periodo De Magistris ne ha spesi 298. Per non parlare di Trieste, dove se ne spendono 461, seguita da Firenze (329) e Modena (291). Poi c’è il capoluogo lombardo (a Milano la spesa pro-capite è di 272 euro) che precede Venezia (192 euro a testa), Messina (190), Brescia (170) e Padova(163). La Capitale, in questa graduatoria, viene superata anche da Torino (129 euro di investimenti pro capite), Bari (127), Bologna (107) e Palermo (63).
«Guardando i dati di cassa degli enti locali e dei Comuni in particolare, monitorati dalla Ragioneria generale dello Stato – commentano i tecnici del ministero dell’Economia – emerge un quadro che spiega non solo lo stato di crisi della Capitale, ma anche l’allarme rosso delle imprese che sono la spina dorsale dell’economia di Roma». Il problema, secondo i report nazionali, sarebbe quindi legato al fatto che il principale motore dell’economia romana, cioè il Campidoglio, è in stallo da alcuni anni.
E se Milano batte Roma 11 a uno sugli investimenti, il problema era ben chiaro anche nel bilancio 2017, quello licenziato dai grillini in un tripudio di miccette: ma anche lì loro dicevano che andava tutto bene.
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