I conti del reddito di cittadinanza non tornano (nemmeno allo Svimez)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-08

L’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno dedica alla misura parte del suo rapporto annuale, e anche loro – come a molti altri – nutrono qualche dubbio sulle cifre fornite dal M5S e sull’ampiezza della misura

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I conti del reddito di cittadinanza non tornano neanche allo Svimez. L’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno dedica alla misura parte del suo rapporto annuale, e anche loro – come a molti altri – nutrono qualche dubbio sulle cifre fornite dal M5S e sull’ampiezza della misura.

I conti del reddito di cittadinanza non tornano

Nel suo rapporto annuale lo Svimez elogia prima il governo per la decisione di aver previsto uno strumento di contrasto alla povertà. Poi passa alla stima dell’impatto:

Considerando una spesa pari a 8 miliardi di euro, al netto del miliardo destinato alla riqualificazione dei centri per l’impiego, la misura consentirebbe di ampliare significativamente la platea dei destinatari ma non di assicurare il raggiungimento della soglia dei 780 euro indicata dal Governo. In base alle nostre stime, il raggiungimento di tale soglia richiederebbe uno stanziamento di circa 15 miliardi di euro.

Con le risorse attuali, prendendo a riferimento le famiglie con ISEE inferiore a 6.000 euro – pur tenendo conto che circa il 50% potrebbe avere una casa di proprietà – è possibile erogare a circa 1,8 milioni di famiglie, di cui il 52,2% nel Mezzogiorno, un sussidio compreso tra i 255 euro per una famiglia monocomponente e i 712 euro per una famiglia con 5 o più componenti.

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Ne deriva dunque una sostanziale distanza dall’obiettivo enunciato di garantire il raggiungimento della soglia dei 780 euro, ma d’altra parte un forte allargamento rispetto al ReI dei beneficiari riuscendo a coprire quasi integralmente l’universo delle famiglie in povertà assoluta.

Si noti che lo Svimez parte da una soglia ISEE di 6000 mentre il governo ha detto finora di voler lavorare su una soglia di 9360 euro, che amplierebbe la platea rispetto ai calcoli dell’ente. Lo Svimez aggiunge che la diversa intensità delle condizioni di povertà all’interno delle famiglie (distanza dalla soglia, numerosità dei nuclei, proprietà dell’abitazione), tra Nord e Sud, determina una distribuzione territoriale delle risorse che avvantaggia il Mezzogiorno che assorbirà circa il 63% del Reddito di Cittadinanza.

Il problema del reddito di cittadinanza al Sud

Ma le perplessità non finiscono qui. L’efficacia, spiega lo Svimez, infatti dipenderà dal collegamento che viene previsto e realizzato tra il beneficio economico offerto al cittadino e la partecipazione richiesta a programmi di attivazione e/o accettazione di offerte di lavoro. Ma è al Sud che a questo punto la proposta rischia di fallire il suo obiettivo:

Lo stato dei Centri per l’impiego, specialmente al Sud, è senz’altro il primo dei problemi. Ma anche assunta l’ipotesi più favorevole al Governo, cioè che il reddito di cittadinanza consenta il reintegro, dal lato dell’offerta, di coloro che sono espulsi dal mercato del lavoro, l’operazione per concludersi positivamente dovrebbe materializzare la disponibilità di posti di lavoro in grado di tradurre la nuova offerta di lavoro in nuova occupazione.

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Il ragionamento dello Svimez è estremamente logico: visto che al Sud i centri per l’impiego sono molto indietro rispetto al Nord e in più le offerte di lavoro latitano, il rischio è che, come una profezia che si autoadempie, si avverino le previsioni di chi dice che questa è soltanto una misura assistenziale.

La media del pollo e il reddito di cittadinanza

Volendo, si potrebbe anche andare più in là. Se sono infatti cinque milioni i beneficiari e se è di otto miliardi lo stanziamento per i residui nove mesi dell’anno (il rdc partirà ad aprile, ha annunciato a più riprese il M5S) la media del pollo di Trilussa ci dice che il cittadino povero in media prenderà (8 miliardi diviso 5 milioni) 1600 euro in totale nei nove mesi del 2019 in cui la misura funzionerà (da aprile a dicembre), ovvero 177 euro al mese in media. Se invece la misura fosse stanziata annualmente in media ognuno prenderà (1600 / 12) 133 euro in media.

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Chi percepisce il reddito di inclusione (La Stampa, 26 ottobre 2018)

Ovviamente questa è la media del pollo, e quindi ci sarà sicuramente chi prenderà di più. Ma ci sarà anche sicuramente chi prenderà di meno, perché altrimenti che media del pollo sarebbe? Infine, una nota di colore. Alla presentazione del rapporto era presente anche la ministra per il Sud Barbara Lezzi, che durante la discussione ha sentito l’urgenza di comunicare agli iscritti della sua pagina Facebook dove si trovasse:

Sono allla Camera dei Deputati, dove è in corso la presentazione del rapporto annuale della Svimez sull’economia nel Mezzogiorno. I dati sul Sud fanno segnare un ritorno alla crescita che però non è affatto sufficiente per colmare i troppi ritardi accumulati. C’è moltissimo lavoro da fare, ma un dato è certo: abbiamo già cominciato a invertire la rotta rispetto al passato. Tra poco sarò in diretta per l’intervento conclusivo, vi aspetto!

Inutile dire che la cittadina Lezzi ha completamente dimenticato quello che lo Svimez ha detto sul reddito di cittadinanza.

Leggi sull’argomento: Nel decreto Genova mancano i soldi per il ponte

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