Quota 100 rinviata al 2020 per 20mila docenti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-03

Il turnover atteso tra gli insegnanti nel 2019 dovrebbe fermarsi a 21mila unità. Uscita rimandata di un anno per chi maturerà i nuovi requisiti dopo il 31 marzo

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Quota 100 forse diventerà quota 104 ma c’è già chi dovrà subire l’effetto rinvio a causa della disciplina speciale dell’anno scolastico. Ovvero i docenti, che non potranno uscire nell’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico visto che ci vuole tempo per definire i nuovi organici. Spiega oggi Il Sole 24 Ore:

La finestra per le uscite che, a legislazione vigente, scatteranno a partire dal 1° settembre 2019, è già aperta. Le domande di pensionamento – così come le dimissioni volontarie e le (rare) richieste di trattenimento in servizio – vanno presentate infatti entro il 12 dicembre. Un termine che vale anche per gli assistenti tecnico-amministrativi (Ata), ma non per i dirigenti scolastici che avranno tempo fino al 28 febbraio.

Stando alle istruzioni diffuse dal ministero dell’Istruzione a metà novembre tutti dovranno utilizzare la procedura web Polis «Istanze OnLine»; la forma cartacea è mantenuta per il personale delle province di Trento, Bolzano e Aosta, per il trattenimento in servizio e per raggiungere il minimo contributivo.

quota cento insegnanti

A viale Trastevere una stima ufficiale delle uscite attese tra i prof ancora non c’è. A fare due conti c’hanno pensato i sindacati. Il turnover ordinario, cioè con i requisiti attuali, dovrebbe arrivare a 21mila unità. A questi se ne potrebbero aggiungere, per effetto di quota 100, altri 6mila se i 38 anni di contributi dovessero essere tutti di ruolo oppure 20mila se passasse l’opzione 32 anni di ruolo più 6 di precariato. Un contingente che, come detto, dovrebbe però aspettare il 2020 per lasciare il servizio.

Per il personale di questo comparto varranno, naturalmente, le altre regole speciali annunciate per il pubblico impiego, a partire dall’ipotesi di poter incassare subito il Tfs/Tfr con un finanziamento bancario i cui interessi saranno a carico dello Stato. Attualmente, dal momento del collocamento a riposo possono decorrere da un minimo di 12+3 a un massimo di 24+3 mesi per il primo rateo di Tfs/Tfr (fino a 50mila euro di importo e fino ad un massimo di tre rate una ogni anno).

Leggi sull’argomento: La prestidigitazione sulle pensioni

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