Economia
Piaggio Aerospace e i lavoratori fregati da Di Maio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-05-16
Leonardo presenta un’offerta per rilevare la manutenzione dell’aereo della polizia. Ma per ora le nuove promesse del governo devono ancora tradursi in fatti concreti
La vicenda industriale di Piaggio Aerospace si complica. Leonardo, ex Finmeccanica, ha presentato una manifestazione di interesse per acquisire le attività di manutenzione del P-180, ovvero l’aereo della polizia che attualmente usa il ministro Salvini per i suoi spostamenti (c’è un’indagine della Corte dei Conti sulla vicenda). Lo scrive oggi Gilda Ferrari sul Secolo XIX, raccontando che il commissario Vincenzo Nicastro attendeva però un’offerta per l’intera azienda che ad oggi non è stata ancora presentata.
Piaggio Aerospace e i lavoratori fregati da Di Maio
Si incupisce così il destino dell’azienda e dei lavoratori. A novembre scorso, quando il MISE aveva nominato il commissario Nicastro, Di Maio invitava i lavoratori ad avere fiducia “e pazientare ancora qualche giorno finché la situazione verrà sbloccata”. Il comunicato del Ministero faceva seguito ad una nota dei deputati del M5S che lodava il «fondamentale e tempestivo impegno di Di Maio per azienda e lavoratori». L’impegno del governo – ribadivano i pentatellati – «è quello di sostenere sempre tutte le imprese italiane, tutelare i lavoratori e assicurare il rilancio produttivo». Per questo motivo i dipendenti «meritano di avere risposte nel breve periodo per non rimanere a lungo nell’incertezza. Le competenze che rendono la produzione dell’azienda strategica nel nostro Paese devono essere salvaguardate».
Invece, racconta il Secolo XIX, domani il ministro dello Sviluppo economico Luigi di Maio farà visita allo stabilimento di Viallanova d’Albenga, mentre ieri a Roma è stata formalizzata la cassa integrazione per 1.021 lavoratori su 1.100 totali e che durerà 12 mesi.
Per ora le nuove promesse del governo – una commessa per 10 nuovi P180 da destinare alla Difesa e l’ammodernamento di altri 19 velivoli già nella flotta nazionale – devono ancora tradursi in fatti concreti. Fonti sostengono che la questione sarà portata all’attenzione delle commissioni parlamentari dopo le elezioni europee. «I tempi non li conosciamo ma sono fondamentali – avverte Claudio Gonzato della Fiom – Serve chiarezza, abbiamo già chiesto un tavolo al Mise».
«Il governo proceda con gli impegni assunti – dice Guglielmo Gambardella della Uilm – Ci auguriamo che siano pervenute serie manifestazioni finalizzate alla valorizzazione complessiva dell’azienda». Antonio Apa di Uilm Genova invita Di Maio a «non venire a fare passerelle elettorali in azienda». Di passerelle parla anche Alessandro Vella della Fim:«Il ministro venga a portare fatti, i lavoratori non meritano prese in giro».
Gli acquisti promessi dalla Difesa
Il progetto di acquisto però è stato stroncato dal Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, Generale Alberto Rosso, in un’audizione delle commissioni Difesa di Camera e Senato a marzo. Durante il suo intervento il Generale ha spiegato che l’Aeronautica non ha necessità di un mezzo del genere: «Non lo abbiamo mai preso in considerazione. È una macchina con capacità limitate e inferiori a quelle che già abbiamo». Non un “ferro vecchio” ma “otto pezzi di ferro” per quattro sistemi (ogni sistema impiega due droni) che sono già obsoleto, già durante la scorsa legislatura il governo avrebbe dovuto investire 700 milioni di euro per il P.2HH, ovvero un sistema avanzato. Comprare quei droni sarebbe uno spreco di soldi. Anche la ministra della Difesa ritiene che l’acquisto degli otto droni sia inutile. Ma si tratta di una questione tecnica, spetta poi alla politica decidere.
A quanto pare quindi se Di Maio e Trenta si mettessero d’accordo tra loro il MEF potrebbe stanziare in tempi brevi quei 250 milioni di euro per Piaggio Aerospace. Non dovrebbe essere molto difficile visto che la ministra della Difesa ha già indicato la strada: un investimento sui P180 (un aereo passeggeri) che essendo un prodotto già collaudato e con le necessarie certificazioni potrebbe essere messo in produzione e quindi generare occupazione e lavoro. Nel frattempo il commissario, i sindacati e il MISE potrebbero sfruttare il tempo concesso dalla commessa governativa per mettere a punto un piano industriale di rilancio di Piaggio Aerospace. I 250 milioni di euro non serviranno per chiudere la crisi di Piaggio ma salverebbero almeno un migliaio di famiglie. A quanto pare però manca solo la volontà politica. Già il generale Alberto Rosso suggeriva di trovare una sinergia con Leonardo per il nuovo piano industriale di Piaggio, insomma Di Maio sa già tutto quello che serve.
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