Pensioni, autonomi penalizzati dal contributivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-31

Con il calcolo legato ai versamenti assegno ridotto fino al 27%,taglio più pesante rispetto ai lavoratori dipendenti

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Il Messaggero spiega oggi che i lavori autonomi sono penalizzati dal contributivo nel momento della pensione, visto che con il calcolo legato ai versamenti assegno è ridotto fino al 27%, ovvero con un taglio più pesante rispetto ai lavoratori dipendenti:

La soglia dei 64 anni è anche quella su cui si ragiona per un eventuale nuovo canale di uscita anticipata, in sostituzione di Quota 100 che termina nel 2021; l’ipotesi che si sta facendo strada di condizionare questa opzione al calcolo contributivo dell’intero trattamento comporterà naturalmente una penalizzazione economica per gli interessati, i quali dovranno quindi soppesare la convenienza di lasciare il lavoro prima con la rinuncia ad un assegno più sostanzioso. La percentuale effettiva della decurtazione dipende dalla storia lavorativa dei singoli: generalmente parlando le carriere “piatte” sono meno colpire rispetto a quelle che vedono un forte incremento retributivo negli ultimi anni.

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Il peso delle pensioni (Il Messaggero, 31 gennaio 2020)

Va anche ricordato che per tutti i lavoratori la quota di pensione relativa agli anni dal 2012 in poi (cioè a partire dall’entrata in vigore della riforma Fornero) è comunque calcolata con il contributivo, per cui andando avanti nel tempo l’effetto di “deterrenza” di questo tipo di calcolo diventerà via via minore.

Per farsi un’idea dell’entità del taglio può essere utile consultare i provvedimenti con cui nel corso degli anni è stata a più riprese prorogata la cosiddetta “opzione donna”, che usa questo meccanismo pur se con un’età di uscita al di sotto dei 60 anni. Nelle varie relazioni tecniche il governo ha indicato nel tempo percentuali diverse, ma con una caratteristica costante: riduzione maggiore per le lavoratrici autonome (si va dal 17 al 27 per cento) rispetto alle dipendenti(8-18 per cento).

Le aliquote contributive degli autonomi, interamente a carico degli interessati, sono più basse di quelle complessive dei dipendenti che fruiscono del versamento da parte dei datori di lavoro.

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