Economia
Partite IVA Flat Tax: a chi conviene
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-03-25
Chi ci guadagna? La flat tax per le partite IVA disincentiva le assunzioni e gli investimenti e non riduce il nero. Anzi, rischia di aumentarlo
Milena Gabanelli e Rita Querzé sul Corriere della Sera di oggi fanno il punto sulla Flat Tax per le Partite IVA e segnalano che il regime forfettario premia le partite Iva che non hanno detrazioni da scontare e hanno invece costi sotto il 22% del fatturato. Cioè quelle che investono poco per lo sviluppo della loro attività:
In generale, quelle che hanno redditi il più vicino possibile ai 65 mila euro. Questo perché più cresce il reddito, più aumenta l’aliquota Irpef progressiva nel regime ordinario, che poi è il parametro con cui bisogna fare il confronto per valutare la convenienza dei regimi (si va dal 23% fino a 15mila euro, per arrivare al 41% fino a 75mila, oltre i quali si viaggia al 43%).
Inoltre a queste aliquote bisogna aggiungere in media un 3% tra addizionali regionali e comunali. Mentre con il regime forfettario le addizionali non si pagano. Quindi su 3,8 milioni di partite Iva, la normativa attuale abbassa le tasse e riduce la burocrazia a 1,3 milioni di contribuenti (ricordiamo che, di questi, 935mila già ne usufruivano).
Queste quindi sono le sei regole per la flat tax per le partite IVA:
1) La flat tax per gli autonomi crea tassazioni diverse per redditi uguali, a seconda del fatto che lo stesso reddito sia stato generato con alti costi o costi molto bassi.
2) Per restare sotto i 65mila euro lordi incentiva la frammentazione, per esempio degli studi associati. In sostanza il nuovo sistema spinge a restare piccoli.
3) Non incentiva chi investe e ha costi alti perché conviene scaricare l’Iva sui costi, e con la flat tax non lo puoi fare.
4) Disincentiva le assunzioni, perché il lavoro dipendente è tassato di più.
5) Non riduce il nero. Anzi, rischia di aumentarlo. Alcuni studi mostrano che quando si abbassano le tasse aumentano i redditi dichiarati. Ma l’impatto è minimo. D’altra parte, però, molti cercheranno di restare a tutti costi sotto il tetto dei 65mila euro.
6) Chi resta sotto i 65 mila euro non deve fare pagare l’Iva ai clienti e quindi può avere margini più alti o praticare prezzi più bassi strappando clienti alla concorrenza. Anche questo può essere un incentivo al nero.
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