Cos’è la Mini-TAV

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-02

Il progetto di riduzione dei costi e di cancellazione della stazione di Susa all’attenzione del governo per trovare un accordo diplomatico interno alla maggioranza Lega-M5S

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Cos’è la Mini-TAV? In primo luogo è un modo di fare la TAV, anche se qualcuno tra qualche tempo sosterrà il contrario. E poi, per ora, è poco altro, nel senso che di piani B per fare la TAV all’insaputa dei No TAV si parla da un bel po’ di tempo perché rappresenterebbero l’unico modo possibile di trovare una sintesi politica tra due posizioni inconciliabili come quelle di Lega e di MoVimento 5 Stelle sull’Alta Velocità, con l’obiettivo di offrire ai contrari all’opera uno “scalpo” da esibire per accettare il tunnel di base, che è il vero cuore del progetto: 57 chilometri di galleria, in gran parte in Francia. Spiega oggi Repubblica che il progetto riguarda la tratta italiana che collega Torino con l’imbocco del tunnel di base a Susa, proponendo una riduzione di 1,5 miliardi dopo quella di Delrio che aveva eliminato tutte le gallerie a valle del tunnel di base tranne quella di Orbassano con la linea attuale:

La galleria è essenziale per far transitare le merci nel polo logistico di Torino. Contro l’opera si erano scagliati i No Tav sostenendo che avrebbe “messo in pericolo la collina morenica, i paesi e le loro opere d’arte”. In realtà sotto la stessa collina sono state realizzate ben due gallerie stradali senza apparenti danni.

In ogni caso l’abolizione della galleria di Orbassano è diventato il boccone più ghiotto da offrire ai No Tav perché ridurrebbe da 1,7 miliardi a 200 milioni i costi della tratta italiana. Anche se in questo modo si creerebbe una strozzatura per i treni merci. Inoltre il rischio per Torino è che almeno una parte dei treni merci tagli fuori il polo logistico.

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Il progetto della Mini-TAV (La Repubblica, 2 marzo 2019)

In più c’è un altro “scalpo” sul piatto della mini-Tav: la stazione internazionale di Susa. Il progetto prevedeva che a Susa sorgesse una stazione disegnata dall’architetto giapponese Kengo Kuma. Costo complessivo 70 milioni di euro. Abolendola, i risparmi non sarebbero significativi. Ma ci sarebbe uno scalpo da offrire alla protesta. E in questi tempi di magra nei sondaggi non è mica poco.

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