Mini-Ires: così aumentano le tasse alle imprese

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-14

Istat: con lo scambio aumento della imposizione media sulle attività produttive di oltre 700 milioni. Il taglio buono solo per il 7,1% delle imprese

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Lo scambio tra la tassazione agevolata al 15% sugli utili reinvestiti in beni strumentali e per l’incremento dell’occupazione (la “mini-Ires”) con l’abolizione dell’aiuto alla crescita economica (Ace) e il mancato rinnovo del super ammortamento è in perdita per le imprese. Come certificato dall’ISTAT nelle audizioni sulla Manovra del Popolo sarà del  +2,1% la maggiore tassazione complessiva con l’introduzione della mini-Ires. Spiega oggi il Sole 24 Ore:

Un aggravio che se rapportato al gettito annuale dell’Imposta sul reddito delle società, da due anni stabile sui 35 miliardi di euro, dovrebbe tradursi in un aumento di tassazione media per le attività produttive di oltre 700 milioni di euro. Aggravio che, secondo la stima elaborata dall’Istituto di statistica, si verificherebbe solo sul fronte investimenti. L’impatto della mini-Ires come incentivo all’occupazione, infatti, non è stato ancora preso in considerazione.

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L’impatto della Mini-Ires sulle tasse alle imprese (Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2018)

Sal prossimo primo gennaio il 37% delle imprese e dei gruppi fiscali subirà uno “svantaggio” fiscale con l’arrivo della mini-Ires e la contemporanea abolizione dell’Ace e del super-ammortamento. A beneficiare del taglio di 9 punti percentuali dell’aliquota Ires (dal 24 al 15%) sarà soltanto il 7% delle imprese. Queste ultime si vedranno ridurre il carico fiscale di circa l’1,7% che, rapportato al gettito Ires complessivo, vorrebbe dire un risparmio di imposta pari a 595 milioni di euro. Sempre secondo l’analisi presentata lunedì a Montecitorio dal presidente “facente funzioni” Maurizio Franzini, l’effetto complessivo legato alla maggiore selettività della mini-Ires rispetto all’Ace e al super ammortamento si tradurrà, sul fronte Ace, in aumento del carico fiscale sulle imprese pari a +2,3% ossia in oltre 800 milioni di imposte in più, mentre l’1,5% in più dalla mancata proroga del super-ammortamento (525 milioni). A pagare il conto più alto potrebbero essere strutture proprietarie che operano in regime di consolidato nazionale (+2,9%) così come i gruppi aziendali con un +2,1% pari all’aggravio medio.

Leggi sull’argomento: Il governo del cambiamento punta sulle privatizzazioni (honeste?)

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