Il Mein Kampf in edicola con il Giornale

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-11

Ricordate quando si nascondeva il quotidiano di Montanelli dentro Le Ore? Bene, adesso – grazie al libro di Hitler – c’è un nuovo involucro da utilizzare

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Oggi è il Grande Giorno. Ovvero quello in cui in abbinamento con il Mein Kampf si può comprare in edicola un prodotto vergognoso come Il Giornale. I nati negli anni Sessanta ricordano il periodo in cui il quotidiano di Montanelli si cercava di nasconderlo mettendolo dentro Le Ore o altri prestigiosi settimanali simili. Ma ora non c’è più bisogno di tutto ciò: grazie alla politica degli allegati che ha già fatto grande l’Unità (Pizzaballa ce l’ho? Mi Manca?) anche il Giornale ha trovato una dignitosa destinazione.

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La pubblicità del Mein Kampf sul Giornale (11 giugno 2016)

“Siamo sorpresi. Se ce lo avessero chiesto, avremmo potuto consigliare libri molto più adeguati per capire la Shoah”, fanno sapere fonti dell’ambasciata d’Israele a Roma sulla decisione del “Giornale” di allegare il “Mein Kampf” alle opere sul nazismo in edicola da oggi. – “L’operazione di smerciare in edicola e di disseminare nelle case di milioni di italiani disinformati, impreparati e inconsapevoli migliaia di copie del Mein Kampf di Adolf Hitler non è solo un’azione becera, e volgare. Rappresenta anche un gesto cinico e irresponsabile”,scrive invece Guido Vitale, direttore di Pagine Ebraiche, in un commento al’iniziativa del Giornale. “Certo, si dirà che recentemente proprio in Germania è andata recentemente in libreria un’edizione di questo testo chiave dell’odio che ha insanguinato il Novecento e distrutto l’onore dell’Europa. Ma non lasciamoci ingannare -ammonisce Vitale-. Nelle librerie specializzate tedesche è andata una poderosa edizione critica, riccamente commentata, annotata, contestualizzata, destinata agli esperti, agli studiosi. Un contributo importante per capire. Da noi viene distribuita a piene mani dai giornalai una ristampa anastatica della prima traduzione italiana imposta da Mussolini sostenuta appena con la foglia di fico di una affrettata premessa affidata a un unico storico. Un contributo di segno contrario, finalizzato piuttosto a suscitare morbosità, a confondere le acque”. “Per questo -conclude Vitale- si tratta di un’operazione da condannare senza mezzi termini, proprio nel nome della libertà di stampa, d’espressione e di ricerca”.
Anche Matteo Renzi si è pronunciato in merito, criticando la scelta del Giornale:

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