Economia
Luca Zaia e i 44 miliardi di buoni motivi per scusarsi con la Cina
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-03-03
Come quasi 800 anni fa, il Veneto è ancora in prima fila negli scambi commerciali tra Italia e Cina. Nel primi nove mesi del 2019 l’interscambio ammontava a oltre 4,3 miliardi, di cui 3,2 di export e 1,1 di import
Dopo il video di Luca Zaia sui cinesi che mangiano i topi vivi e sulla superiore igiene degli italiani rispetto ai cittadini di Pechino, Nicola Borzi sul Fatto Quotidiano segnala che ci sono 44 miliardi di buone ragioni per presentare le nostre più umili scuse agli offesi:
NEL 2018, l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati ufficiali, tra beni e servizi la Ue ha avuto un interscambio commerciale con la Repubblica popolare pari a 684 miliardi di euro. La Cina è stata il secondo Paese partner dell’Unione europea, con il 15,4% del totale, dopo gli Usa (17,1%). Ma per Pechino, l’Ue è invece stata la prima destinazione, con il 14,8% del totale, seguita dagli Usa con il 13,7%. La parte del leone, nel Vecchio continente, l’ha fatta la Germania con esportazioni verso Pechino per 169 miliardi. Alle sue spalle, dopo Olanda, Regno Unito e Francia, l’Italia arrivava quinta con un interscambio di 43,9 miliardi di euro.
Meccanica, autoveicoli, ottica, agroalimentare e farmaceutica sono i prodotti più esportati dalla Ue in Cina, mentre i più importati sono quelli della meccanica, del tessile e dell’arredamento. Tra i servizi, il turismo è il primo legame, insieme ai trasporti e alla proprietà intellettuale. Secondo Eurostat l’Italia è quarto fornitore della Cina trai Paesi europei con export per 13,2 miliardi, tra cui formaggi, vino, gelati, caffè con i marchi di punta Illy e Lavazza. Quanto all’import, l’Italia ha acquistati prodotti cinesi per 30,7 miliardi. Nei primi nove mesi del 2019 invece l’export italiano in Cina è calato a 9,4 miliardi mentre l’import è ammontato a 24,2 miliardi.
E non solo:
COME QUASI 800 anni fa, il Veneto è ancora in prima fila negli scambi commerciali tra l’Italia e la Cina. Secondo i dati più recenti elaborati dall’Ufficio di statistica della regione guidata da Zaia, nei primi nove mesi dell’anno scorso l’interscambio con la Repubblica popolare ammontava a oltre 4,3 miliardi, tra 3,2 miliardi di esportazioni e 1,1 di importazioni. Tra le province venete i legami con la Cina erano più forti a Treviso(1 miliardo di interscambio), seguita da quella di Vicenza (oltre 991 milioni) e Padova (820 milioni). Tra i distretti industriali italiani più legati all’economia di Pechino, secondo l’ultimo rapporto di Intesa Sanpaolo, ci sono quello della meccanica strumentale e quello della concia di Vicenza.