Luca Telese e la “coraggiosa” difesa di Arsenale K

Oggi Arsenale K è tornata su Twitter con un nuovo account. Il giornalista Luca Telese ci ha tenuto a farci sapere di gradire il ritorno di quella che considera una satira "geniale". Ma forse Telese confonde chi fa dell'insulto una professione a chi invece fa satira e mette alla berlina i potenti

In questo caldo pazzo giugno 2019 c’è un giornalista che da solo lotta contro tutto e tutti. Contro la Commissione Europea che ci vuole impedire di realizzare il nostro New Deal a base di assistenzialismo e minibot e oggi anche contro quelli che non capiscono la satira. Quel giornalista è Luca Telese che oggi ha deciso di festeggiare il ritorno su Twitter di uno degli account più disgustosi della twittosfera: Tank Different, vale a dire l’ex Arsenale K.



Per Luca Telese gli insulti di Arsenale K sono satira

Per chi avesse la fortuna di non sapere che cosa era Arsenale K si tratta di un account Twitter “satirico”. O meglio un tempo lo era, poi la gestione è passata in mano principalmente a Luisa (o Luisella) Scheggia che – spiega Wired – era già una delle autrici di “Prugna”. Negli ultimi tempi Arsenale K è assurto al cielo nell’empireo degli autori satirici sovranisti filogovernativi. Gente di indubbia classe come Marione e Alfio Krancic. Tant’è che Arsenale K ha pure una sua rubrica sul sito di riferimento dei no-euro: Scenari Economici (sì, quello di Antonio Maria Rinaldi dove è spiegato il Piano B di Paolo Savona).



Ora è successo che Twitter ha rimosso l’account di Arsenale K per violazione dei termini di servizio. Generalmente questo significa che l’account in questione più che satira si dedica ad insultare gli utenti o a diffondere contenuti vietati (ad esempio razzisti). Per Telese questo non è un problema anzi su Twitter scrive “Tank different, come al solito è geniale“. Ora cosa ci sia di geniale nella “satira” di Arsenale K lo sa solo Telese. E magari ce lo potrebbe pure spiegare il contenuto satirico di post come quello in cui dava dell’alcolista tossicodipendente a GIPI, uno dei più importanti fumettisti italiani contemporanei nonché ospite di Propaganda Live su La 7.



Telese ci potrebbe dire cosa ci trova di geniale negli insulti gratuiti agli Asperger, come quando Arsenale K prese di mira un commentatore che nella bio aveva scritto di essere Asperger per dargli sostanzialmente del ritardato.

Sappiamo già cosa risponderà Telese: “la satira non è quella che piace a noi” ma è una risposta che non risponde a nulla. E soprattutto non c’entra nulla con gli insulti e le offese distribuite senza controllo e continenza da chi gestisce l’account del fu Arsenale K. Senza dubbio ci può essere satira anche “da destra” ma il punto non è quello. Pure durante il fascismo, il nazismo o nella Russia di Stalin si faceva satira, ma la cifra stilistica di quella satira era il bersaglio. Curiosamente i vari Marione e Arsenale K hanno un solo bersaglio e risultano così molto utili alla propaganda.

Davvero Luca Telese trova geniale Arsenale K?

Una cosa è la satira, l’arte della dissacrazione – che colpisce tutto e tutti indistintamente – un’altra è l’insulto rabbioso. Qualcuno – come ad esempio la giornalista del Fatto Selvaggia Lucarelli – ci prova a far notare che forse dire “troia del cazzo, strappona di merda, sfigata disperata” non è satira. E aggiungiamo che nemmeno gli insulti scaricati addosso ad un’altra giornalista del Fatto Quotidiano – Gisella Ruccia – sembrano rientrare nella pur ampia definizione di satira.

Tra le perle misogine di Arsenale K – geniale come sempre (cit Telese) – rientra anche quel “Deputata Baldracca” scritto alla deputata PD Anna Ascani? Telese dice che anche lui si prende un sacco di insulti e che lo considera “un costo della democrazia”. Non è chiaro però per quale motivo il fatto che gli insulti nei suoi confronti non gli creino problemi perché anche gli altri debbano tollerarli.

Non siamo certo qui per dare patentini di satira, non è il nostro lavoro. Abbiamo difeso Charlie Hebdo e la sua satira pungente, ma sappiamo distinguere cosa è satira e cosa invece è un insulto gratuito. Per questo siamo qui per ricordare a Telese che dare del “down rompicoglioni vigliacco” ad uno come Riccardo Puglisi sicuramente non è satira. E non solo è un insulto a Puglisi (il quale sarà pur libero di reagire nel modo che crede e non porgendo l’altra guancia come Telese) ma anche a tutte le persone down, laddove si usa il termine down in senso dispregiativo.

Chissà forse Luca Telese è uno che ride davvero a queste e molte altre geniali uscite del fu Arsenale K. Magari crede che il nuovo account sia meno volgare, offensivo. Non è così. Perché dietro c’è sempre la stessa persona, una persona che evidentemente trova divertente insultare, mettere alla gogna e discriminare le persone. Ora a Luca Telese possono pure piacere certi toni, a vederlo sinceramente non sembrerebbe, ma il fatto che trovi “geniale” Arsenale K la dice lunga.

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