Lo studio che spiega perché si diventa omofobi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-09-14

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani individua nei “problemi personali” degli omofobi uno dei fattori scatenanti dell’omofobia

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C’è chi sostiene che l’omosessualità vada curata perché è una malattia. Ma cosa si può dire sulle persone omofobe? È un atteggiamento “naturale” oppure è il sintomo di qualche problema più profondo? Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani dell’Università dell’Aquila e di Tor Vergata ha cercato di capire come funzioni la mente degli omofobi nel tentativo di capire quali siano i fattori psicologici che stanno alla base di comportamenti di odio nei confronti degli omosessuali.

Fonte: Ciocca, G., Tuziak, B., Limoncin, E., Mollaioli, D., Capuano, N., Martini, A., Carosa, E., Fisher, A. D., Maggi, M., Niolu, C., Siracusano, A., Lenzi, A. and Jannini, E. A. (2015), Psychoticism, Immature Defense Mechanisms and a Fearful Attachment Style are Associated with a Higher Homophobic Attitude. Journal of Sexual Medicine. doi: 10.1111/jsm.12975
Fonte: Ciocca, G., Tuziak, B., Limoncin, E., Mollaioli, D., Capuano, N., Martini, A., Carosa, E., Fisher, A. D., Maggi, M., Niolu, C., Siracusano, A., Lenzi, A. and Jannini, E. A. (2015), Psychoticism, Immature Defense Mechanisms and a Fearful Attachment Style are Associated with a Higher Homophobic Attitude. Journal of Sexual Medicine. doi: 10.1111/jsm.12975

LE PERSONE “INSICURE” SONO POTENZIALMENTE PIÙ OMOFOBE
Ci sono studi secondo i quali chi ha atteggiamenti omofobi in realtà prova un’attrazione inconsapevole per persone dello stesso sesso, ovvero è un omosessuale “latente”. Ovviamente non si tratta della totalità di coloro che, verbalmente o meno, aggrediscono gli individui con un orientamento sessuale diverso dal loro. L’intolleranza è una brutta bestia e secondo gli autori dello studio “Psychoticism, Immature Defense Mechanisms and a Fearful Attachment Style are Associated with a Higher Homophobic Attitude” c’è qualcosa d’altro. Si sa ad esempio che alcuni aspetti, come l’orientamento politico e religioso, l’età e la nazionalità sono elementi che contribuiscono a determinare il grado di omofobia di un individuo. Ma secondo gli autori ci sono anche altri fattori, psicopatologici, che agiscono come concause. In poche parole, è possibile che atteggiamenti omofobi siano parzialmente causati da aspetti psicopatologici latenti? Partendo dal presupposto che «subjects with a high level of psychoticism perceive external reality as a threat and project their anger, for example, against homosexual people». Per scoprirlo i ricercatori hanno intervistato 560 studenti universitari italiani nell’età compresa tra i diciotto e i trent’anni. Le risposte fornite al questionario hanno evidenziato come, all’interno del gruppo oggetto di studio, gli uomini sono mediamente più ostili nei confronti degli omosessuali rispetto alle donne. I soggetti di sesso maschile hanno una tendenza maggiore a comportarti in maniera aggressiva nei confronti degli omosessuali. I soggetti che hanno meccanismi di difesa immaturi vedono gli omosessuali e l’omosessualità in genere come una minaccia. In questo senso l’omofobia sarebbe un meccanismo di difesa che si attiva per proteggere il soggetto:

immature defense mechanisms predict homophobia, highlighting that a negative attitude toward homosexuals is influenced once again by dysfunctional aspects of personality. Immature defense mechanisms are, in fact, activated during states of distress and anxiety, as a maladaptive coping mechanism, and it is possible that homosexuality generates primitive responses of defense in subjects with high levels of homophobia. In this regard, specific immature defense mechanisms, such as projection, denial, devaluation or somatization were demonstrated in association with homophobia.

Nel complesso coloro che hanno alti livelli di rabbia e di ostilità sono più propensi di altri a mettere in atto comportamenti omofobi o ad esprimere giudizi aggressivi nei confronti delle persone omosessuali. Lo studio non dice che chi è omofobo soffre di qualche forma di malattia mentale o turba psichica, anzi dallo studio sono stati esclusi proprio quei soggetti. Semplicemente vengono individuati alcuni atteggiamenti psicopotologici “lievi” che influiscono sulla formazione del giudizio nei confronti dell’omosessualità. Secondo i ricercatori potrebbe essere quindi l’insicurezza uno dei fattori determinanti che scatena le reazioni omofobe:

We found that individuals with an insecure/fearful attachment style were characterized by higher levels of homophobia and this could be explained by the fear of other people and, in our study, of homosexuals. Fearful attachment style is characterized by a negative model of self and also a negative model of other, and above all, high levels of anxiety and avoidance specify this type of insecure attachmen

Il che se ci si pensa è una conclusione abbastanza scontata: l’odio spesso nasce come reazione nei confronti di categorie di persone dalle quali ci sentiamo minacciati. L’aspetto più delicato dello studio è che bisogna però fare attenzione a non patologizzare l’omofobia così come gli omofobi spesso patologicizzano l’omosessualità. Insomma non si deve cadere nella tentazione di dire che gli omofobi sono malati e che la loro “malattia” è la causa del loro atteggiamento perché questo lo studio non lo dice né esplicitamente né implicitamente. Quello che dice è che esistono aspetti psicologici che influenzano la reazione e la risposta di fronte all’omosessualità. Il che di per sé non è una novità eccezionale.
 
 

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