Libero e il titolo su chi tira cocaina in parlamento

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-12-21

«Ho scoperto chi tira cocaina in parlamento»: davvero?

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Alessandro Milan su Libero intervista oggi Vincino, vignettista del Foglio e prima del Male e di Cuore. Vincino racconta molti aneddoti divertenti della sua vita e della sua carriera:

In quegli anni sei stato arrestato.
«Due volte. La prima a Gela, nel ’72. Era domenica, nella piazza centrale, distribuivo con tre amici la rivista Il processo Valpreda. Vengono i fascisti a insultarci e i carabinieri arrestano noi».
E che succede?
«Mi portano in caserma e iniziano a picchiarmi. Ma come, ti arrestano e ti picchiano pure? Non è carino. Mi hanno condannato a un anno e otto mesi».
Per quale reato?
«Il carabiniere che mi dava pugni si è fatto un po’ male alla mano. Io avevo venti punti alla mascella, lui cinque giorni alla mano, questo è il reato. Ho fatto un mese e mezzo di carcere preventivo al Malaspina di Caltanissetta».
E?
«Meraviglioso, un’esperienza che consiglio a tutti. Ho imparato a giocare a dama alla grande, facevo i disegni per i tatuaggi: il pugnale, il serpente trafitto. Stavo benissimo».
Sei finito in carcere anche a militare, poi.
«Sì, nel 1973, dieci giorni di cella.Ero a Pavia e mancavano due giorni al congedo».
Che hai combinato?
«Mi mandano a Milano a un comizio di Lotta continua e io,in divisa,salgo sul palco e dico due stronzate. Appena parlo, parte un corteo che va dai carabinieri per dire che c’è un soldato che fa un comizio. Esco e mi blindano. Mi salva l’allora sindaco di Pavia, Elio Veltri».
Che ha detto?
«Rilasciatelo, è un povero cretino».
In effetti…
«Lo ero. Mi dicono: “Ma lei il giorno prima del congedo va a fare un comizio?” e io me lo ripetevo mentre mi portavano in cella: Vincenzo, ma perché sei così cretino?».

Ma la parte più divertente dell’intervista è il titolo, che tira in ballo parlamentari e cocaina:
libero cocaina parlamento
…per poi ridursi a questo unico accenno alla cocaina:

Tu vai spesso in Parlamento perché dici che i politici, per disegnarli, devi guardarli in faccia.
«Anche di dietro, di culo, per la verità. Vedo se hanno le gambe storte, capisco se sono infelici di natura, se tirano di cocaina».

Ah sì, e da cosa lo capisci?

«Beh, escono dal bagno e… sniff, tirano su col naso. Ho studiato l’argomento».
Che classe politica abbiamo?
«Quelli del Pd in Parlamento sono uno più frustrato dell’altro. Stanno lì a farsi insultare dal M5S e non possono neanche premere i pulsanti come vogliono sennò non li ricandidano. Frustrati e insultati».

Se non fosse sul cartaceo, sarebbe un caso scoperto di click baiting.

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