L’autogoal del M5S Veneto dopo la macchina del fango

Dopo la comunicazione che invitava a cercare le "nefandezze" degli avversari, i grillini veneti accusano il Gazzettino che l'ha pubblicata. Ma il loro responsabile della comunicazione ha lavorato proprio per quel quotidiano...

Ieri il Gazzettino ha pubblicato un messaggio Whatsapp inviato da Ferdinando Garavello, responsabile della comunicazione in Veneto del MoVimento 5 Stelle guidato da Luigi Di Maio, ai 56 candidati alla Camera e al Senato che contiene “istruzioni importanti” per gli stessi candidati:



Garavello, giornalista, ha successivamente oscurato il suo profilo Facebook mentre la storia finiva su tutti i giornali insieme al testo del messaggio incriminato: «In questa campagna elettorale faremo molta comunicazione negativa sui partiti e sui candidati che corrono in Veneto. Quindi ognuno di voi va a cercarsi – questo vale sia per l’uninominale che per il plurinominale – e tira fuori tutto il peggio che si può tirar fuori. Nefandezze, foto imbarazzanti, dichiarazioni e tutto quello che può servire a fare campagna negativa su di loro. I nomi sono pubblicati su tutti i giornali, buon divertimento. Avete tempo fino a questa sera. Grazie». A quel punto quei geni del MoVimento 5 Stelle Veneto hanno pubblicato una nota su Facebook per rispondere alle polemiche che conteneva una serie di insulti al quotidiano che ha pubblicato la notizia, definito “il braccio armato del sistema” che usa la disinformazione



Jacopo Berti, il coordinatore della campagna elettorale in Veneto, ha spiegato per bene la situazione. “Il concetto è che se hai un condannato, un personaggio sporco, è importante farcelo sapere. Se le altre liste hanno impresentabili all’interno è giusto che i cittadini lo sappiano”.



Ora, è interessante notare che secondo Jacopo Berti è importante che si sappia che “le altre liste” hanno impresentabili al loro interno (non una parola sui propri). Ma soprattutto è ancora più interessante notare che Ferdinando Garavello, l’autore della comunicazione, è stato un collaboratore del Gazzettino, ovvero del quotidiano che è “il braccio armato” del sistema:

Ovviamente tra i commenti della pagina del M5S Veneto ci sono in molti che fanno notare la leggerissima contraddizione:

Ma soprattutto qui si apre una questione importante: se il Gazzettino è il braccio armato del sistema contro il M5S e il M5S Veneto assume uno che lavora per quel giornale, allora – per la proprietà transitiva – il M5S è il braccio armato del sistema contro il M5S?

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