Cultura e scienze
La rotta delle balene nel Mediterraneo tra Sicilia e Liguria
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-16
I loro spostamenti nel Tirreno seguiti con la telemetria. In questa stagione il mare si riempie di cibo Ma le navi restano una minaccia
Repubblica oggi pubblica un’infografica che riepiloga la rotta delle balene nel Mar Mediterraneo: in questo periodo dell’anno, molti esemplari si spingono in un’area marina di 88mila chilometri quadrati, il Santuario dei Cetacei, tra Francia, Liguria, Toscana e Sardegna, attirati da un grande banchetto di primavera perché l’acqua è ricca di krill, il loro principale alimento. Tra queste ce n’è una, ribattezzata Codamozza, che ha perso la coda:
Qualche tempo fa, è stata fotografata una balenottera di fronte alle coste di Palermo e un gruppo nel Messinese. «Vanno verso nord, nel santuario Pelagos, tra la Liguria e la Corsica. Lì trovano più pesce, in questa stagione», conferma il biologo Carmelo Isgrò, che gira la Sicilia per documentare e salvare capodogli e delfini. Anche in Liguria gli avvistamenti sono frequenti, vicini alla costa. Un anno fa, i biologi dell’Acquario hanno osservato due balenottere appena fuori dal porto di Genova. «La balenottera è uno dei cetacei più grandi ed è anche molto veloce – spiega Guido Gnone, coordinatore scientifico dell’Acquario di Genova – è incredibile che un animale così menomato, possa sopravvivere. Ha superato l’emorragia, causata probabilmente dall’elica di una nave. Ed è guarita da una sicura infezione. Grazie a una grande esperienza, riesce a compensare una menomazione che la priva della fondamentale forza propulsiva».
Non è la prima volta che i biologi scoprono cetacei che sopravvivono senza coda, a causa di quelle che il Santuario dei Cetacei mette al primo posto tra le minacce per questi animali: le collisioni. «Le balenottere hanno l’abitudine di fermarsi in superficie: così vengono travolte», spiega Gnone. Aumento del traffico e velocità delle navi sono le principali cause. Due tra le più grandi specie del pianeta, balenottera comune e capodoglio, sono le più minacciate : in un recente report, Pelagos scrive che più del 6% degli esemplari fotoidentificati in mare e il 20% degli animali spiaggiati presentano tracce di collisione.