Cultura e scienze
La petizione per salvare il tecnico Rai della bestemmia di Capodanno
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2016-01-07
Secondo i firmatari Francesco C. non deve pagare le colpe di altri e la Rai deve avviare un’indagine interna per scoprire cosa non ha funzionato la notte del 31 dicembre
A tutti capita di sbagliare una volta, e a tutti viene concessa una seconda possibilità, anche al tecnico Rai Com che a Capodanno ha passato in diretta il famoso messaggio di auguri con bestemmia. Questo è quello che pensano i promotori della petizione online su Change.org A sostegno di Francesco, il tecnico che per errore ha mandato in onda la bestemmia del 31. Sono in molti infatti a ritenere che la responsabilità della svista che ha consentito alla bestemmia di andare in diretta televisiva non sia del tutto attribuibile al tecnico che era incaricato di vagliare gli SMS che il pubblico da casa inviava alla Rai tramite il numero 4754750 di Telecom.
È saltato un livello di verifica, la bestemmia va contestualizzata
La petizione è la degna conclusione della tragicommedia del Capodanno Rai andato in onda da Matera. Una vicenda iniziata con la messa in onda del SMS con bestemmia proseguita con le polemiche degli spettatori che si sono accorti del trucchetto della Rai di anticipare lo scoccare della mezzanotte di una quarantina di secondi e conclusasi con l’intervista all’autore del messaggio incriminato, Vito Zingarelli, che ha motivato il suo “insano gesto” dicendo che era nervoso perché era saltata la serata del 31 con gli amici.
«Ero nervoso, perché mi era saltata la serata del 31 con gli amici», racconta che è già buio e sta guidando sulla superstrada con l’auricolare e menomale, visto che è figlio del comandante della polizia municipale di Massafra. «Ma non ci parlo da un anno e mezzo, i miei sono separati». Maturità al liceo scientifico con 89 su 100, iscritto al primo anno di Scienze motorie, chitarrista heavy metal con la band dei Cobra, nel giro musi cale pugliese, calcio, nuoto, pallavolo, una sorella, ecco, questo è Vito. «I vicini continuavano a sparare i botti, da incivili, e il mio cane Cico, un pastore tedesco di 4 anni, aveva una paura tremenda, tremava tutto. Così ho deciso di restare a casa con lui e la mia amica Ilaria. Non c’era granché in televisione, però Gigi D’Alessio proprio non ce l’ho fatta, e allora ho messo su Raiuno, anche se io la guardo poco, la tv. Insomma, ho mandato l’sms. E ci ho aggiunto quello che ci ho aggiunto, perché gli auguri da soli erano un po’ insignificanti».
In mezzo c’è stato un evento ancora più grave, lo spoiler del finale dell’ultimo episodio di Star Wars.
Quella sera di messaggi ne sono arrivati tanti, più di 150mila, umanamente impossibile – forse – controllarli tutti, fatto sta che la Rai aveva prontamente annunciato la sospensione del tecnico – Francesco C. -incaricato di controllare la messa in onda degli SMS. Il quale si era così giustificato a Repubblica:
Francesco C., tecnico di Rai Com, addetto al controllo, inquadrato nel settore commerciale, dopo una giornata passata nel salotto-bunker a leggere la lettera di contestazione degli avvocati Rai, sceglie di sfogarsi. È accusato di omissione di controllo: la bestemmia in sovrimpressione durante la trasmissione “L’Anno che verrà” è scappata al suo staff.
«Ho fatto un errore, posso dire anche grave. Meglio, abbiamo fatto un errore e me ne prendo tutta la responsabilità. Per almeno tre ore ho tolto dal video cento sms impresentabili: insulti, cori razzisti, inni alla jihad e decine di bestemmie, il centunesimo c’è scappato».
È scappato a lei?
«È scappato al team, ma io lo guido e mi prendo la colpa».
Stanchezza, disattenzione, una mole di sms eccessiva?
«Tutto questo, certo. È la prima volta che ci capita. Ma è anche la prima volta che scopro che dietro di me non c’è il controllo previsto. Un desk di giornalisti. Il terzo livello di verifica è saltato e adesso tutti giocano a scaricare la responsabilità su di me. Fuggi fuggi, sono basito».
Anche Libero aveva fatto notare la mancanza del terzo livello di verifica:
Pur essendo prevista dal regolamento interno di viale Mazzini, a Matera non era presente nessuna struttura editoriale, che doveva verificare il contenuto dei messaggi e pubblicarli seguendo parametri giornalistici
L’episodio della bestemmia andrebbe quindi, come ci insegnano gli alti prelati, contestualizzato nella difficile situazione di dover controllare decine di migliaia di messaggi. La petizione, sottoscritta da oltre 2.500 firmatari, chiede quindi che
la gogna mediatica in atto ai danni di Francesco sia del tutto sproporzionata rispetto a quanto realmente accaduto, e che nel periodo storico corrente l’Italia attraversi un decadimento culturale ed etico che ha dato segnali ben più inquietanti e bisognosi di attenzione, di una bestemmia erroneamente mandata in onda.
La nostra richiesta è che vengano indagate le responsabilità effettive dell’accaduto, e che la Rai rinunci alla politica dello scaricabarile messa in atto. Evitare sanzioni e sospensioni a Francesco sarebbe un segnale prezioso della volontà di procedere in questo senso.