Il confronto tra l’ospedale di Napoli e quello della Fiera di Milano

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-04-07

Anche Vincenzo De Luca annuncia un ospedale prefabbricato con 120 posti in terapia intensiva, costato 7 milioni di euro. Il confronto con l’ospedale in Fiera inaugurato in pompa magna da Fontana e Gallera

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Qualche giorno fa abbiamo confrontato l’ospedale alla Fiera di Milano che doveva contenere 600 posti di terapia intensiva o subintensiva nelle prime promesse di Attilio Fontana ma che per adesso ne ha 24, e quello di Bergamo con settantadue posti di ricovero in terapia intensiva e altrettanti in condizioni sub intensiva i cui lavori sono cominciati il 24 marzo e sono finiti il primo aprile grazie all’impegno degli alpini.

Oggi però è il caso di confrontare l’esperienza dell’ospedale alla Fiera di Milano targato Gallera & Fontana con quella di Vincenzo De Luca in Campania, annunciata sulla pagina facebook del governatore:

Ecco una delle tante straordinarie prove di efficienza della Regione Campania in relazione all’emergenza #coronavirus. In due settimane nasce un ospedale prefabbricato con 120 posti letto di terapia intensiva. In grande silenzio e con grande efficacia stiamo continuando a garantire la salute per le nostre famiglie e per tutti i cittadini campani.

ospedale napoli vincenzo de luca

E i lavori come procedono? Sono arrivati ieri all’ospedale del Mare di Napoli i 57 camion partiti stamattina da Padova che trasportano i moduli prefabbricati di cui si comporrà il primo ospedale da campo realizzato in Campania per aumentare i posti letto di terapia intensiva dedicati ai pazienti COVID. Sono arrivati a Napoli due dei tre moduli previsti, da 24 posti letto ciascuno, per un totale di 48 posti, che saranno attivati in tempi brevi. Oggi parte l’installazione e l’attivazione dei 48 posti letto è prevista intorno al 15 aprile, ovvero tra una settimana. All’ingresso dell’ospedale da campo ci sarà uno spazio per la camera calda, un tunnel per l’ingresso dell’ambulanza e le aree pedonali, evidenziate con colori differenti. I lavori nell’area vicina al parcheggio dell’ospedale del Mare di Ponticelli dove sorgerà il centro COVID sono iniziati 15 giorni fa. Per il 20 aprile è previsto l’arrivo di altri camion, con l’ultimo modulo da 24 posti, per un totale complessivo di 72 posti letto di terapia intensiva utili ad ospitare i pazienti COVID. La struttura costa 7,7 milioni di euro, l’importo della gara comprensivo del ribasso presentato dalla ditta vincitrice, la Manufacturing Engineering Development MED di Padova che si occupa proprio di moduli prefabbricati in sanità. Nell’ambito del piano della Regione Campania per far fronte all’emergenza COVID-19 sono previsti altri due ospedali prefabbricati per la terapia intensiva a Salerno e a Caserta.

E l’ospedale alla fiera di Milano?

E invece come vanno le cose all’ospedale della Fiera di Milano? Un articolo di Marta Bravi sul Giornale, quotidiano non certo ostile alla Giunta Fontana, ci fa sapere che ieri sono addirittura arrivati i primi due pazienti nella struttura costata appena 21 milioni di euro (di cui dieci arrivati da Silvio Berlusconi) e che “in pochi giorni” si arriverà a 53 (cinquantatré posti) come ha scritto ieri La Stampa. Gallera aveva detto che per ora erano stati attivati 12/24 posti rispettivamente per la terapia intensiva e la subintensiva. Il Giornale però guarda già al futuro, anche se senza fornire date:

«Oggi entrano i primi pazienti, da qui a 15 giorni occuperemo i primi 53 posti – ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera-.  Nel frattempo si stanno realizzando quelli al piano terra, vedremo se destinarli in parte a terapia intensiva, in parte ai bisogni che abbiamo». Complessivamente l’ospedale ha una capacità di 208 posti letto di terapia intensiva e subintensiva e un numero adeguato di personale sanitario, ma la logica con cui è stato progettato il maxi ospedale della Regione, grazie ai venti milioni di euro raccolti dai privati, al Portello, è quella di alleggerire i reparti degli ospedali milanesi in difficoltà, così da permettere anche ai pronto soccorso di lavorare a regime o di fare «da paracadute» agli ospedali regionali che non riescono a reggere l’urto.

ospedale fiera

Nei giorni scorsi era emerso che c’era un problema di medici all’ospedale della Fiera e questo aveva creato un piccolo incidente diplomatico con la Regione Piemonte:

In sostanza, giovedì la Lombardia ha messo a disposizione del Piemonte 53 posti nel nuovo ospedale – pronti tra 10-15 giorni –per sgravare le terapie intensive, a patto però che medici e infermieri per gestirli fossero trovati dai piemontesi. Giusto, ha pensato Cirio, che s’è subito rivolto al governo per avere il personale dalla task forcedi volontari dalle altre regioni (domani, per dire, arrivano altri 100 infermieri nelle aree più colpite). Qui, però, la faccenda s’è complicata.

fontana gallera medici ospedale fiera di milano

In una riunione ieri mattina, infatti, i lombardi hanno preteso –per consentire alla cosa – uno staff composto anche da sei anestesisti ogni 7 letti: un numero enorme e per una categoria difficilissima da reperire in questo momento (ad oggi in Regione ne sono stati inviati una quindicina). Il governo s’è detto disposto a fornire al Piemonte circa 30 medici e 50 infermieri: insomma, sei o sette anestesisti per 53 posti, non certo cinquanta. Basti dire che l’ospedale della Fiera di Bergamo(quello degli Alpini)aprirà lunedì i primi 35 posti gestiti da 14 medici e 45 tra infermieri, Oss e fisioterapisti.

Il risultato è arrivato in serata: Cirio s’è sentito preso in giro e ha risposto un perfido “no, grazie per il bel pensiero”, ma ce la facciamo da soli; medici e infermieri in più andranno direttamente in Piemonte e si troverà il modo, nel caso, di aumentare i letti direttamente lì. Fontana dovrà trovare altrove i professionisti necessari a far funzionare il suo ospedale spot: non fa prima a chiederli anche lui al governo o il problema è che poi non può più lamentarsi?

Per ora quindi il confronto tra altre realtà nella stessa regione (Bergamo) e addirittura con quelle campane non sembra sorridere all’ospedale che doveva prendere esempio da quello realizzato a Wuhan in due giorni e contenere 600 posti.

ospedale fiera milano 24 posti

Ma c’è tutto il tempo per recuperare, no?

Leggi anche: L’ammissione di Giulio Gallera sulla Regione Lombardia e la zona rossa a Bergamo

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