Gli assalti ai supermercati organizzati a Palermo

Categorie: Attualità, Fatti

Su un gruppo Facebook con 2550 iscritti si incita alla rivolta e ad assalti ai negozi. Un tam-tam partito da un gruppo su Facebook a cui già hanno aderito in 2.000: si chiama “Rivoluzione Nazionale” e promuove propositi di rivolta popolare che consistono in assalti ai supermercati e ai centri commerciali per svuotare gli scaffali senza pagare alle casse

Lunghe code agli ingressi dei supermercati in molte città della Sicilia. Per la seconda domenica dalla firma dell’ordinanza del governatore Nello Musumeci, i negozi di alimentari domani saranno chiusi, la gente fin da stamattina si è messa in fila per fare la spesa nei supermercati. Dalla stazione centrale di Palermo al Lidl, la fila è lunga mezzo chilometro: le persone indossano le mascherine e mantengono la distanza di sicurezza di almeno un metro. Nei negozi si entra poco alla volta, i commessi fanno rispettare i turni. Nei centri commerciali più grossi stazionano polizia e carabinieri: dopo che due giorni fa c’è stato un tentativo di assalto in un supermercato a Palermo sono state rafforzate le misure di sicurezza agli ingressi dei market più frequentati.



Gli assalti ai supermercati organizzati a Palermo

E intanto su un gruppo Facebook con 2550 iscritti si incita alla rivolta e ad assalti ai negozi. Repubblica Palermo racconta di un tam-tam partito da un gruppo su Facebook a cui già hanno aderito in 2.000: si chiama “Rivoluzione Nazionale” e promuove propositi di rivolta popolare che consistono in assalti ai supermercati e ai centri commerciali per svuotare gli scaffali senza pagare alle casse. Chi scrive si definisce povero e con soli 10 euro in tasca per far mangiare i figli e inneggia alla violenza per un tozzo di pane.

«Organizziamo al La Torre o al Conca D’Oro», scrive uno dei membri del gruppo rilanciando il prossimo appuntamento per oggi. Un altro in un audio: «Arrivo tutto incappucciato e imbottito. Perché le botte saranno orbe». Il questore Renato Cortese invita alla calma: «Al momento sono voci che girano in rete. Voglio credere che azioni del genere non se ne verificheranno mai. Voglio comunque rassicurare i cittadini. Le forze dell’ordine sono sul campo». Giovedì in 13 si sono presentati alle casse del Lidl di viale Regione Siciliana con i carrelli stracolmi e l’intenzione di non pagare. Le indagini hanno appurato che alcuni di loro avevano aderito al gruppo “Rivoluzione Nazionale”. E, intanto, i furti nei market sono aumentati del doppio rispetto a quindici giorni fa.



Da ieri mattina il reparto mobile della polizia, squadre dei carabinieri e di finanzieri sono arrivati davanti ai tre più grossi centri commerciali della città: “Conca d’Oro” allo Zen, “La Torre” a Borgo Nuovo” e “Forum” a Brancaccio. Un presidio con gli agenti schierati in tenuta antisommossa. Anche negli altri punti vendita della città, davanti alle poste e alle banche sono iniziate le cosiddette “vigilanze dinamiche” per scongiurare eventuali rapine soprattutto in concomitanza del ritiro delle pensioni. Intanto è quasi raddoppiata la percentuale di furti, che di solito varia dal 3 al 5 per cento. «Nell’ultima settimana siamo oltre il 6 per cento», ammette Salvo, direttore di un punto vendita vicino al tribunale. E cambia anche la tipologia dei taccheggi. Vengono rubati meno alcolici e più carni e formaggi. Nei giubbotti degli uomini e dentro alle borse delle donne ci sono più marmellate, Nutella, frutta secca.



Leggi anche: «Siamo senza soldi»: il video di Bari e l’assalto al Lidl a Palermo