Il Giornale e il reddito a rom e clochard

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-24

L’audizione di Di Maio alla Camera conferma che il sussidio arriverà anche a chi vive in condizioni di marginalità. E il quotidiano di Berlusconi si arrabbia

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Il Giornale oggi va all’attacco del reddito di cittadinanza in prima pagina parlando dell’audizione di Di Maio ieri alla Camera: il ministro ha confermato che il sussidio arriverà anche a chi vive in condizioni di marginalità:

«La misura – ha evidenziato replicando a un’interrogazione di Alessio Butti(Fdi) – non esclude i senza fissa dimora considerato che l’iscrizione all’anagrafe costituisce nel nostro ordinamento un diritto soggettivo oltre che uno strumento di accesso alle prestazioni sociali e assistenziali, sanitarie nonché alle politiche del lavoro».

Secondo il capo politico pentastellato, «erogarlo ai senza fissa dimora serve per andare incontro alle migliaia di italiani sfrattati e senza reddito che vivono per strada o in auto a causa di decenni di austerity». Secondo il rapporto dell’Associazione 21 luglio pubblicato l’anno scorso, la popolazione di rom e sinti in Italia sarebbe stimabile tra le 120mila e le 180mila persone delle quali il 43% con cittadinanza italiana. Poiché sono 26mila i nomadi che vivono in condizioni di emergenza abitativa nelle baraccopoli, si può presumere che circa 11mila siano già in condizione di accedere al reddito, ma anche coloro che risiedono nelle case popolari potrebbero essere in grado di aspirare alla carta Rdc. Per gli homeless il discorso è molto simile anche se le statistiche sono un po’ datate: sarebbero oltre 50mila il 58% dei quali di origine straniera.

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Leggi: Case popolari ai rom, a Roma via all’assegnazione

Ecco perché la leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha promesso battaglia. «In Parlamento lavoreremo per modificare questo provvedimento e se non dovessimo farcela e quando usciranno le graduatorie scoprissimo che sono piene di nomadi, immigrati e parcheggiatori abusivi, allora raccoglieremo le firme per un referendum abrogativo del reddito di cittadinanza», ha dichiarato rimarcando come «il reddito di cittadinanza non risolve il problema della povertà e non aiuta a trovare un posto di lavoro: noi pensiamo che l’Italia abbia bisogno del lavoro di cittadinanza, ovvero di mettere chi è in condizione di povertà nella possibilità di crescere e avere un proprio reddito».

Leggi sull’argomento: Il reddito di cittadinanza? Andrà anche ai Rom (italiani e stranieri)

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