Gianluca Semprini: Politics e la propaganda per il referendum

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-08-16

Il primo assaggio di Politics – Tutto è politica, l’erede designato di Ballarò, è il conduttore tagliente – Gianluca Semprini – opposto a un politico inconcludente che somiglia un po’ a Clemente Mastella, che alla domanda “la riforma costituzionale comporta dei rischi per la democrazia?” per tre volte non sa cosa dire e alla fine …

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Il primo assaggio di Politics – Tutto è politica, l’erede designato di Ballarò, è il conduttore tagliente – Gianluca Semprini – opposto a un politico inconcludente che somiglia un po’ a Clemente Mastella, che alla domanda “la riforma costituzionale comporta dei rischi per la democrazia?” per tre volte non sa cosa dire e alla fine viene portato via di peso dallo studio. Un obiettivo ambizioso, si direbbe a prima vista, soprattutto per chi, come Semprini, non risulta che a Sky abbia mai avuto il coraggio di cacciare via un ospite che non rispondeva in studio, ma si è sempre dimostrato sussiegoso e attento al rispetto dell’unico parametro a cui è attenta la tv commerciale: il momento in cui va lanciata la pubblicità.

Semprini, approdato a Raitre nonostante le tante professionalità disponibili in azienda (simili a quelle di Giovanni Floris, che ha condotto il programma con successo e non a caso proveniva dalla radio) finisce così nella polemica politica perché il politico balbettante che viene portato via somiglia un sacco – dice il Fatto e ribadisce Renato Brunetta – a uno che al referendum ha intenzione di votare no. D’altro canto Semprini ha trovato l’America in Rai grazie a Daria Bignardi, a sua volta promossa responsabile di Raitre grazie ai flop dei suoi programmi: non poteva andare diversamente.

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