Il Sole 24 Ore e la Germania che ti versa 5mila euro sul conto corrente (e l’Italia solo 600)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-10

Mentre l’INPS va a caccia di fantomatici hacker in Germania al 31 marzo, ha spiegato al portale un portavoce del ministero della Cultura, risultavano già distribuiti 500 milioni attraverso il sistema che si appoggia alla banca locale Investitionsbank Berlin (Ibb)

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Il Sole 24 Ore oggi pubblica un articolo a firma di Carlo Carboni che racconta i 5mila euro che la Germania ha versato sui conti correnti una tantum e lo mette a confronto con il bonus 600 euro Partite IVA dell’INPS che deve ancora arrivare e per il quale ieri sono stati cambiati i requisiti a sorpresa:

«Grazie papà, ma non credo di aver bisogno del tuo aiuto. Ieri (venerdì 3 aprile) al risveglio ho controllato il mio conto corrente e il governo mi ha versato 5.000 euro una tantum. Li avevo chiesti lunedì scorso on line». Jadi, mia figlia, vive a Berlino da 14 anni, ballerina e coreografa. Poco prima avevo parlato con altri due figli che vivono e lavorano in Italia. Ruben, ingegnere free lance nell’ambito economia sostenibile, e Vladi, musicista jazz: entrambi lamentavano le incertezze burocratiche per ricevere i famosi 600 euro. […]

La verità è che la società italiana è più accessoria e subordinata al mercato di quella tedesca perché penalizzata da un’azione istituzionale di gran lunga meno efficace ed efficiente. Non sono solo i 5.000 euro contro i 600 a farmelo pensare, ma anche la mentalità organizzativa dei politici e della burocrazia tedeschi che non solo permette l’erogazione del denaro per via breve sul conto corrente del richiedente, ma soprattutto non ha ceduto su beni comuni come la sanità.

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Bonus 600 euro: chi ne ha diritto (Il Sole 24 Ore, 6 aprile 2020)

Anche in Germania c’è stato un boom di accessi (60 mila in poche ore contro contro un conteggio anno che oscilla tra 20 e 100 mila) e la gente temeva di doversi prenotare per prima, per non perdere l’occasione di ricevere il sussidio. Ma al 31 marzo, ha spiegato al portale un portavoce del ministero della Cultura, risultavano già distribuiti 500 milioni attraverso il sistema che si appoggia alla banca locale Investitionsbank Berlin (Ibb).

Non lo sostengo per due motivi. Primo: perché al manifestarsi del pericolo Covid, come nel 2008, la nostra classe politico-istituzionale ha dimostrato una straordinaria incompetenza a comprendere il pericolo, una colpevole inadeguatezza organizzativa nel contrastarlo e nel proteggere famiglie e cittadini. Conosco molte persone che lavorano saltuariamente nel turismo e, soprattutto, donne separate con figli a carico, alle quali non arriverà il becco di un quattrino d’aiuto. O forse qualche briciola. Secondo: la nostra società non è solo accessoria al mercato, come del resto quella tedesca, ma vive anche dei propri vizi, delle mille astuzie e scorciatoie dei furbetti di turno, riconfermate anche ai tempi del coronavirus. Anche la società tedesca nuota nell’individualismo, ma il nostro è amorale, simile a quello osservato da Gilles Lipovetsky, crepuscolo di doveri e responsabilità, governato dal «vuoto» ideale e progettuale.

Foto copertina da Facebook

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