Economia
103 miliardi di scommesse contro l’Italia in Borsa
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-02-14
I fondi hedge raddoppiano le posizioni ribassiste in un anno. Bridgewater «punta» 17 miliardi. L’analisi del Sole 24 Ore
Le scommesse sui ribassi delle Borse europee arrivano ad ammontare a 103 miliardi. Dopo i tre fondi speculativi che si muovevano contro l’Italia e le scommesse sull’instabilità del Belpaese dopo le elezioni politiche, questo è il totale del controvalore delle posizioni “corte” sulle società quotate del Vecchio Continente stando a un’elaborazione fatta da Il Sole 24 Ore su dati S&P Market Intelligence. Il dato è pari a quasi due volte tanto i numeri di inizio 2017 quando risultavano posizioni corte per 56,8 miliardi di euro. Tutto è cominciato con Bridgewater: a fine 2017 il fondo del finanziere Ray Dalio ha cominciato a muoversi prevedendo ribassi sulle borse europee in conseguenza del voto in Italia, portando la sua scommessa da 55 milioni a 17,7 miliardi. Bridgewater ha venduto allo scoperto azioni di 18 società del Ftse Mib tra cui i pesi massimi Eni, Enel, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il controvalore delle posizioni corte sull’Italia agli attuali prezzi di mercato, spiega ancora il quotidiano finanziario, vale 2 miliardi e 600 milioni di euro.
Bridgewater ha venduto allo scoperto anche azioni di 13 multinazionali tedesche, ma poi ha ridotto l’entità di alcune esposizioni corte alla Borsa di Francoforte. Notevole resta anche l’entità delle posizioni corte del fondo americano Aqr Capital e di quello inglese Marshall Wace che, con 13 e 10,7 miliardi di euro in posizioni corte, risultano oggi rispettivamente al secondo e al terzo posto nella classifica dei fondi più ribassisti sul mercato europeo. Ora la situazione è questa:
Ma quali sono le società più “shortate”? Da un’analisi dei portafogli dei 10 fondi hedge più ribassisti i titoli più bersagliati risultano Unicredit, su cui ci sono scommesse contro per un miliardo e mezzo di euro; le tedesche Allianz (981 milioni) e Deutsche Bank (938); la svedese Ericsson (916); la società francese di semiconduttori Asml (777); le petrolifere Eni (761) e Total (755); Siemens (726); la banca spagnola Santander (665) e Basf (622). La singola posizione ribassista di maggior entità risulta quella di Bnp Paribas sulla società mineraria britannica Anglo American. Il controvalore degli oltre 49 milioni di titoli venduti allo scoperto dalla banca francese ai prezzi di oggi è pari a 883 milioni di euro.
Le elezioni italiane daranno una risposta.