Bridgewater e gli altri: chi scommette contro l’Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-03

Dieci miliardi di scommesse contro l’Italia in posizioni “corte” fatte da una decina di fondi speculativi. Sfruttando anche il termine dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea

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Dieci miliardi di scommesse contro l’Italia in posizioni “corte” fatte da una decina di fondi speculativi: non solo Bridgewater, AQR e Marshall Wace prevedono instabilità politica dopo il voto e puntano per guadagnarci, quindi. Sfruttando anche il termine dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea, le locuste scommettono mentre il differenziale del rischio sovrano tra Btp e Bund permane su livelli minimi (128 punti base ieri).

Bridgewater e le scommesse contro l’Italia

Oggi Marco Mazzucchelli, managing director della banca svizzera Julius Baer, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha sostenuto che per la speculazione al ribasso «non ci sono le condizioni, il ciclo economico, anche in Italia, è molto forte. Certo, il rischio elettorale esiste sempre, ma solo una forte discontinuità dopo il voto, con un radicale cambio di politica economica, potrebbe mutare il sentiment degli investitori», sostenendo che forse si tratta soltanto di una copertura dal rischio di instabilità.

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La crescita della tensione nelle Borse europee (La Repubblica, 3 febbraio 2018)

Ma gli short, le vendite allo scoperto fatte prendendo a prestito azioni per restituirle nel tempo sperando di lucrare sul calo dei prezzi, sono il doppio per ammontare rispetto a un anno fa. La banca dati S&P Market Intelligence ha censito vendite allo scoperto sul mercato azionario europeo per un controvalore, agli attuali corsi di Borsa, di ben 14 miliardi di euro.

10 miliardi di scommesse

Intanto scrive Andrea Greco su Repubblica oggi che gli altri ribassisti sull’Italia sono quasi tutti fondo hedge “macro”, di quelli che lavorano sui rischi sistemici più che sui valori delle azioni o altri strumenti finanziari.

Lo è Aqr capital, grosso fondo Usa che ha posizioni corte di ben 2,1 miliardi a Piazza Affari. Lo è Discovery capital (330 milioni), mentre il lussemburghese Cigogne management (317 milioni) è un arbitraggista. L’altro grande ribassista, il fondo londinese Marshall Wace (920 milioni di scoperto su Milano), è invece un fondo che sceglie determinati titoli visti “in caduta”, e ha puntato finora su una decina di aziende specie bancarie, come Ubi, Banco Bpm, Creval, che hanno nell’agenda 2018 rischi intrinseci di patrimonio e regolazione.

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Le scommesse contro l’Italia nella tabella del Sole 24 Ore (2 febbraio 2018)

Più in generale, e grandi nomi a parte, sul mercato si nota un aumento crescente della volatilità, la spia primaria delle vendite al ribasso, misurata in Europa dall’indice V2x (vedi grafico). Nelle ultime tre settimane l’indice V2x è salito del 61%, ben più del collega Vix statunitense: segno che tra i fondi speculativi crescono le puntate a breve termine sull’aumento dell’instabilità europea, anche per via dell’esito incerto dell’urna in Italia.

Leggi sull’argomento: I tre fondi speculativi che scommettono contro l’Italia

 

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