Economia
La flat tax per le partite IVA
neXtQuotidiano 19/06/2018
L’idea di allargare le vie di accesso agli attuali regimi semplificati riconosciuti alle partite Iva e che già oggi contano poco meno di 950mila contribuenti
Flat tax al 15% da subito per un milione e mezzo di Partite IVA. Nei piani del governo, come ha ribadito ieri il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia, l’intenzione della maggioranza di governo Lega-M5S è di muoversi subito nella legge di bilancio. Il Sole 24 Ore oggi spiega che il risultato da centrare già per questa estate è tutto sommato semplice: allargare le vie di accesso agli attuali regimi semplificati riconosciuti alle partite Iva e che già oggi contano poco meno di 950mila contribuenti (il dato del Dipartimento delle Finanze al 31 maggio 2018). La norma potrebbe essere inserita nel primo decreto d’urgenza del governo, e anche se con effetti sull’anno d’imposta in corso, le risorse da reperire dovrebbero limitarsi all’acconto dovuto. A meno che non si decida di sterilizzare gli anticipi dovuti.
Chi entra nel regime forfettario abbandona anche lo spesometro, gli studi di settore e la fatturazione elettronica, il cui obbligo entra in vigore dal primo gennaio prossimo: quasi un milione di soggetti in fuga dall’Irpef che ha optato per la forfetizzazione delle imposte dovute. Si tratta di piccole partite Iva che han
no ricavi o compensi a determinati limiti di ricavi differenziati per codice di attività (Ateco). Questi soggetti pagano un’imposta forfettaria del 15% con l’applicazione di specifici coefficienti di redditività senza nulla più versare per Irpef, Iva e Irap. A questi circa 600mila soggetti si aggiungono i cosiddetti “minimi”, ora definiti “contribuenti in regime di vantaggio” che pagano una flat tax ultraleggera al 5%. Per allargare la platea sono finiti nel mirino i limiti di ricavi oggi fissati tra i 25mila e i 50mila euro. Elevare il tetto massimo appare difficile in quanto è ora fissato in deroga ai vincoli Ue in virtù della forfettizzazione dell’Iva. L’alternativa potrebbe essere quella di portare tutti i contribuenti al limite di ricavi o compensi di 50mila euro.