I genitori arrestati per aver rapito i propri figli perché non riconoscono lo Stato italiano

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-15

Una coppia di genitori cui erano stati tolti i figli minorenni in seguito ad una denuncia per maltrattamenti ha provato a “riprenderseli” rapendoli dalla comunità protetta. Durante l’arresto hanno dichiarato di non riconoscere la giurisdizione dello Stato perché sono “cittadini sovrani” ed “esseri umani nati liberi”. Un noto blogger si nomina “procuratore speciale internazionale” e annuncia di volerli difendere. Storia di come un oscuro complotto è diventato un caso di cronaca

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Una coppia di genitori “sovrani”di Torino ha tentato nei giorni scorsi di rapire uno dei quattro figli minorenni che era stato temporaneamente allontanato dalla famiglia assieme ai tre fratelli in seguito ad una denuncia per maltrattamenti. Successivamente i due, lui 53 anni lei 49, hanno sequestrato un altro dei figli, nel tentativo di “riportarlo a casa”. Potrebbe essere una qualsiasi storia di disperazione, di genitori che non si arrendono e lottano per riavere i propri figli. Ma non è così, perché la coppia (che ha sette figli, tre dei quali maggiorenni) fa parte di quel movimento d’opinione di stampo complottista che persegue il raggiungimento della “sovranità individuale”.

La storia dei cittadini sovrani “rapiti” dallo Stato italiano

I cittadini “sovrani” si definiscono generalmente “esseri umani” (o uomini naturali) dal momento che sono riusciti, tramite un sofisticato sistema di atti burocratici inventati di sana pianta, a liberarsi dalla schiavitù cui ogni essere vivente è sottoposto fin dalla nascita: quella dello Stato. O meglio, della Italia SpA una società privata che detiene (tramite l’atto di nascita) la proprietà degli individui, dei cittadini. Ci sono varie declinazioni della teoria del sovranismo individuale, una è quella del One People’s Public Trust, poi c’è il Popolo Unico ed infine c’è l’Ufficio Operativo Esseri Umani. Ed è proprio quest’ultimo – gestito dal blogger e YouTuber Andrea Castellani ad aver raccolto la denuncia dei tre figli maggiorenni della coppia di Torino.

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Castellani con i figli dei cittadini sovrani “rapiti” dallo Stato italiano

Per la precisione Castellani si fa chiamare “Andrea nato Castellani nativo italico, essere umano, uomo libero e sovrano di origine veneta e umbra dall’Ufficio Operativo Esseri Umani“. Un nome altisonante che sta a significare solo una cosa: l’aver disconosciuto la cittadinanza italiana. Di conseguenza il Castellani, e così tutti gli “esseri umani sovrani”, disconosce l’autorità dello Stato, le sue leggi e i suoi tribunali. Inoltre i cittadini sovrani – in virtù del loro status – non sono tenuti a pagare le tasse. Di conseguenza il fatto che dopo il tentativo di sequestro la coppia di genitori sia stata arrestata viene considerato, in questo mondo alla rovescia, un reato commesso nei confronti dell’essere umano sovrano.  Ecco che la vicenda viene raccontata in maniera completamente opposta da Castellani che spiega che «a Torino c’è stata una presa d’ostaggi da parte della Republic of Italy tramite il Tribunale di Torino che sono due aziende che non hanno giurisdizione nei confronti di nativi italici esseri umani che hanno disconosciuto la cittadinanza italiana». Ci sono alcune regole specifiche per identificare un “essere umano naturale”, quale ad esempio la scelta di scrivere il nome e il cognome tutto con caratteri minuscoli.

L’istanza di scarcerazione degli esseri umani ostaggi dello Stato

A quanto risulta la famiglia è seguita da diversi anni dai servizi sociali, e la figlia maggiore della coppia è sposata ed ha un figlio che si è rifiutata di iscrivere all’anagrafe (per non renderlo schiavo). I tre figli maggiorenni sono tutti esseri umani e anche il nipote della coppia, di un anno, è stato allontanato dalla famiglia e affidato ad una comunità protetta. Secondo il blogger di Casale Monferrato invece i due genitori, i figli e il nipote sono tutti ostaggi dello Stato, uno Stato del quale non riconoscono l’esistenza.

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E per questo è stata annunciata, su YouTube, una raccolta di consenso popolare (ovvero una raccolta firme) per presentare un’istanza di scarcerazione degli ostaggi in ottemperanza con la legge italiana in materia di cattura di ostaggi.

Il video in cui i genitori spiegano che non riconoscono la giurisdizione della Polizia

Sulla pagina Facebook della madre sono stati pubblicati alcuni filmati girati con un cellulare durante la procedura di arresto della coppia di “cittadini sovrani”. Se la storia non fosse drammatica e non fossero coinvolti dei bambini ci sarebbe da ridere.Qualche giorno fa i due sono stati fermati dalla Polizia dopo il tentativo di sequestro. Il marito prova a dare le sue generalità “umane” ma la moglie lo redarguisce dicendo che l’identificazione andrebbe fatta solo davanti al magistrato perché la Polizia “non è niente e nessuno” e ci si deve identificare solo davanti al giudice.

https://www.facebook.com/elena.pignatiello.3/videos/1513412458787566/

I cittadini sovrani infatti non hanno più la carta d’identità, ma esibiscono un documento in formato A4 dove sono elencate tutte le generalità e le particolarità della loro situazione. La coppia ha dichiarato di “essere nati liberi” e di non riconoscere “la giurisdizione italiana”. In buona sostanza sono una nazione a sé stante, individuale, nel senso formata dal singolo individuo.

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Il “documento d’identità” mostrato dal padre agli agenti via Facebook.com

Addirittura dal momento che gli agenti che procedevano all’identificazione erano quattro la coppia di “sovrani” ha dichiarato che “in base alla Convenzione di Ginevra” sopra il numero di tre si parla di “banda armata”. I due si considerano “aggrediti” dagli agenti, ma stando a quanto riferisce la Stampa sono stati loro (due giorni dopo) ad assalire un’educatrice della casa d’accoglienza dove si trovava il figlio per “liberarlo”, ovvero rapirlo.

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