Cultura e scienze
Le donazioni di sangue in calo tra i giovani
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-06-13
Domani si celebra la Giornata Mondiale del donatore di sangue. Ma i giovani scarseggiano
Da tredici anni si festeggia ogni 14 giugno la «Giornata mondiale del donatore di sangue» proclamata dalla Organizzazione mondiale della sanità. La data è stata scelta perché in quel giorno è nato Karl Landsteiner, biologo e fisiologo austriaco naturalizzato statunitense, scopritore dei gruppi sanguigni e coscopritore del fattore Rhesus. Per la giornata (di domani) il ministero della Sanità ha promosso una campagna che ha come obiettivo il mantenimento dell’autosufficienza. Il Corriere della Sera pubblica oggi questa bella infografica che spiega come funziona la donazione di sangue.
Il quotidiano spiega anche che sta emergendo un problema da affrontare subito. Su un milione e 700 mila donatori, i giovani scarseggiano. Non c’è ricambio generazionale dei volontari che si recano ai centri per il prelievo periodicamente e non in modo occasionale. La fascia più rappresentata è tra 45-60 anni mentre sono in diminuzione i 18-35enni.
Da cosa dipende? Aldo Ozino Caligaris, presidente di Fidas, una delle quattro grandi federazioni nazionali con Fratres, Cri e Avis (si aggiungono le associazioni spontanee, ad esempio quella attivissima della Polizia di Stato), individua due ragioni fondamentali: «Il principale motivo è il cambiamento della realtà occupazionale. C’è molto precariato e un giovane senza un impiego sicuro ha maggiori difficoltà a rispettare altri impegni». Inoltre, la sicurezza trasfusionale: «Per donare bisogna tra l’altro non abusare di droghe e sostanze anabolizzanti, diffuse negli ambienti sportivi dove invece con una campagna mirata si potrebbero reclutare ottimi donatori sani».
La fascia più rappresentata è quella tra i 45-60 anni e non c’è ricambio generazionale dei volontari. Donate il sangue se potete.