Economia
Un altro dipendente pubblico licenziato con la legge Madia
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-05-26
Succede al Municipio XII. Aveva timbrato l’uscita per un servizio esterno e il rientro, ma non si trovava in ufficio. Una vicenda molto diversa da quella della dipendente comunale
Dopo la dipendente del Comune di Roma tocca al Municipio XII. G.V., ultracinquentenne inquadrato come istruttore amministrativo, ovvero come funzionario, in servizio al municipio XII, è uscito il 24 gennaio scorso dalla sede di via Fabiola per un servizio esterno e risultava rientrato alle 9,47 come da timbro sul cartellino. Ma alle 11,25, in seguito a un controllo, si è scoperto che l’uomo non risultava nella sua postazione né all’interno del municipio.
Un altro dipendente pubblico licenziato con la legge Madia
A differenza di Letizia Beato, che andò a prendere una camomilla fuori dall’ufficio senza timbrare il cartellino e subì un infortunio che la costrinse al trasporto all’ospedale, la storia di G.V., raccontata oggi dal Messaggero in un articolo a firma di Simone Canettieri, presenta contorni meno discutibili:
Il caso viene subito segnalato dal direttore del municipio al Campidoglio. Il dipendente viene chiamato a rispondere della propria mancanza davanti all’ufficio disciplina. Tecnicamente è «assente ingiustificato». Chiamato a difendersi risponde che è di nuovo uscito per un altro servizio esterno. Ma questa versione non lo salva dall’applicazione della massima sanzione disciplinare: il licenziamento senza preavviso. Ieri la notifica del provvedimento dopo un’istruttoria durata quasi quattro mesi.
Anche il dipendente municipale probabilmente ricorrerà ai giudici per impugnare il benservito del Campidoglio («Stavo male, ho dimenticato di strisciare il cartellino: non mi era mai successo prima», ha dichiarato in propria difesa).
Il Messaggero ricorda poi che l’ordine dell’amministrazione Raggi è di intensificare i controlli sulla presenza dei dipendenti, che possono adesso essere oggetto di procedure lampo come consente la legge Madia. A verificare saranno i dirigenti responsabili di uffici e dipartimenti.
Il caso della dipendente comunale
Nel caso della dipendente comunale Letizia Beato il motivo del licenziamento è l’assenza dal lavoro nonostante il badge strisciato al momento dell’entrata in ufficio. Il 20 aprile scorso la donna si è recata negli uffici di via della Greca e ha timbrato alle 7,59. Dieci minuti dopo è uscita senza strisciare il badge per prendere una camomilla visto che aveva avvertito un malore. La bevanda calda non è disponibile alle macchinette dell’ufficio. Mentre rientrava è inciampata su un marciapiede in via dei Cerchi e a causa della caduta è stata trasportata al pronto soccorso del Fatebenefratelli, che si trova non lontano dall’ufficio.
L’infortunio è stato refertato nel modulo Inail come «caduta accidentale in via dei Cerchi mentre si recava a lavoro». Ma, come abbiamo appena scritto, la donna era già entrata al lavoro come dimostra il cartellino. L’assenza della timbratura d’uscita che «rientra nella fattispecie della falsa attestazione». Per questo è stata licenziata in base alla legge Madia. La donna si è difesa affermando di “non aver timbrato l’uscita perché da una parte l’intento era di rientrare al volo e quindi confidavo in un rientro immediato in ufficio e in più nello stato di malessere in cui mi trovavo non ho realizzato che avrei dovuto timbrare, quindi ho commesso una mancanza, ma non avevo nessuna intenzione di rimanere fuori dall’ufficio”. Il Comune ha applicato il nuovo rito dei licenziamenti che comporta la sospensione immediata del dipendente e il licenziamento entro 30 giorni dalla contestazione.