Economia
I 53mila contratti a rischio con il Decreto Dignità
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-12-06
Una circolare del ministero del Lavoro del 31 ottobre scorso, ha denunciato Assolavoro, considera infatti compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione
Ci sono 53mila contratti a rischio con il Decreto Dignità. Assolavoro lancia l’allarme sugli effetti distorsivi della riforma voluta dal governo per correggere il Jobs Act introdotto dal centro-sinistra nella scorsa legislatura. Palazzo Chigi, con l’obiettivo dichiarato di limitare l’abuso dei contratti a termine, ha ridotto a 24 mesi il limite massimo per un impiego a tempo determinato. Ma così facendo, dal primo gennaio 2019 migliaia di persone non potranno essere riavviate al lavoro dalle Agenzie per il Lavoro proprio per raggiunti limiti. Una circolare del ministero del Lavoro del 31 ottobre scorso, ha denunciato Assolavoro, considera infatti compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Dignità.
Ieri l’indagine congiunturale di Federmeccanica ha annunciato che il 30% delle imprese non ha intenzione di rinnovare i contratti e la nuova disciplina si applica anche in caso di rinnovo a tempo determinato di contratti in corso alla data di entrata in vigore del decreto. Non solo: spiega oggi il Messaggero che il numero delle proroghe possibili nei contratti a termine diminuisce da 5 a 4, i contratti rinnovati avranno un costo contributivo dello 0,5% in più rispetto all’1,4% già previsto per i contratti a tempo determinato e il contratto a termine potrà essere impugnato entro 180 giorni (in precedenza il limite era di 120 giorni).