Cultura e scienze
La cronista del Fatto strattonata per una domanda a Renzi
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-07-22
Loredana Di Cesare voleva chiedere all’ex premier di Consip e Carlo Russo. Ma…
Il Fatto racconta oggi che una sua cronista che voleva fare una domanda a Matteo Renzi dopo la presentazione del suo libro al centro commerciale “I Granai” a Roma. Loredana Di Cesare voleva chiedere come mai nel libro dell’ex premier non viene mai citato Carlo Russo:
Il Fatto, invece, una domanda vorrebbe farla: perché, nelle ben 240 pagine firmate da Renzi, sebbene l’indagine venga vagamente citata qui e là, non compare mai la parola Consip? E come mai non viene citato l’amico di famiglia Carlo Russo? Eppure era l’uomo che spendeva il nome di suo padre con l’imprenditore Alfredo Romeo…
E così la cronista Loredana Di Cesare aspetta che il segretario del Pd esca dalla libreria. Dopo un’oratra autografies e lfie, finalmente, alle 20,40, Renzi si dirige all’uscita. La cronista gli si avvicina. Con garbo. “Una domanda…” .“Non rispondo a domande”, replica Renzi.
A questo punto è intervenuto una specie di servizio d’ordine che l’ha allontanata da Renzi:
Gli uomini che gli fanno scudo – nelfrattempo sono diventati una decina – le impediscono d’av vi cinarsi. Strattonamenti. Piedi pestati. Gomitate. La cronista buca questa mischia in stile rugby e si ricava comunqueun varco: “Una domanda…”. La barriera umana riparte: spinte, pedate e gomitate. “Non mi metta le mani addosso!”reagisce Di Cesare.
E qui Renzi, una parola, la pronuncia: “Io non la sto toccando”. E ci mancherebbe: “I suoi uomini sì, però”. Domandare, si dice, è lecito, rispondere è cortesia, maqui lacortesia scarseggia. “Anche infilarsi la giacca è cortesia”, dice Renzi indossandola. E fila via.