Cultura e scienze
Cosa significa dire che l'essere umano non è carnivoro
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2016-07-06
Anche quest’estate un programma televisivo ha affrontato, con la consueta superficialità, l’annosa questione che attanaglia i sogni di tutti gli utenti di Facebook: l’essere umano è carnivoro? Oppure è frugivoro? Perché la risposta più semplice “siamo onnivori” a quanto pare non scalda abbastanza gli animi.
È estate, e anche i programmi di approfondimento si devono adeguare. Un tema che non passa mai di moda è l’alimentazione, si parla di un po’ di tutto, dalla dieta da seguire per essere pronti per la prova costume (troppo tardi) all’annosa questione riguardo la natura dell’Essere Umano: siamo carnivori, erbivori o frugivori? Siccome la risposta “siamo onnivori” è evidentemente troppo moderata mentre l’alternativa breathariana risulta per molti impraticabile e troppo estrema non resta che polarizzare un po’ il discorso con opinioni non argomentate. E del resto come sarebbe possibile in meno di due minuti di intervista (tagli compresi).
Non essere carnivori non significa che siamo esclusivamente frugivori
A rompere gli indugi è stato Tagadà sul La 7 che ha mandato in onda un’intervista a Nicoletta Chiornio, dietista torinese, che ci ha spiegato siamo parenti delle scimmie non siamo dei veri e propri carnivori. La dottoressa poi dice anche che il numero di malati di cancro è molto aumentato dal periodo “durante la Seconda Guerra Mondiale” dove però le cause di morte erano decisamente altre. Inoltre fare un’affermazione del genere non ha molto senso perché non tutti i tipi di cancro sono causati dalla dieta, quindi bisognerebbe quantomeno fare un’analisi comparativa tra quelli tra le cui cause più probabili c’è l’alimentazione (ad esempio quello al colon retto), escludendo ad esempio la familiarità (pensiamo solo al cancro al seno). Insomma, un discorso davvero complesso da affrontare in un minuto e quarantanove secondi. La Chiornio dice inoltre che possiamo sì tollerare l’assunzione di una moderata quantità di carne ma la nostra dieta non può essere carnivora. Il che, con buona pace dei seguaci delle diete paleolitiche è abbastanza vero, del resto siamo ancora tutti sono choc per l’annuncio dell’OMS che ha detto che carni rosse e insaccati sono alimenti potenzialmente cancerogeni se consumati in quantità eccessive. Giusto quindi ricordare che non possiamo vivere di sola carne (oltre ad aumentare il rischio di un cancro rischiamo anche altre malattie quali ad esempio la gotta). Ma dire non siamo carnivori è ben diverso dal dire che non siamo in grado o non possiamo mangiare carne (o pesce). Con “carnivori” si intende un animale la cui alimentazione è basata quasi esclusivamente sul consumo di carne. Dire che l’uomo non è carnivoro non è questa gran novità. Però ovviamente ci sono i soliti risvegliati, che non riescono a seguire un discorso di senso compiuto (e nemmeno a controllare i consigli per la dieta della Chiornio) e subito parlano di ignoranti che mangiano ANCHE carne.
Siamo uomini o scimmmie?
Ci viene in aiuto sito Beyond Vegetarianism che ha pubblicato una raccolta di studi che mettono in luce come molti dei miti della dieta veg (vegana/vegetariana) siano fondati su credenze errate. L’obiettivo è quello di fare un po’ di ordine all’interno di alcuni concetti spesso usati per sostenere la superiorità della dieta vegetariana nel tentativo di abbandonare un atteggiamento dogmatico e intransigente che non ha nulla a che fare con l’alimentazione veg in senso stretto. Non dimentichiamo inoltre che, per quanto rumorosi sull’Internet i sostenitori delle strampalate teorie scientifiche legate al vegetarianesimo che si danno un gran da fare per “convertire” quelli che seguono altri stili di alimentazione non sono la maggioranza ma una agguerrita e intransigente minoranza. Per questo motivo Tom Billings ha pubblicato sul sito una corposa ricerca sulla letteratura scientifica nel tentativo di rispondere alla questione (che se frequentate per sbaglio qualche gruppo veg avrete letto in tutte le salse) sulla natura della dieta umana, in poche parole: Are Humans Natural Frugivores/Vegetarians, or Omnivores/Faunivores?.
If you are–or have ever been–involved in alternative diets or vegetarianism, you have probably heard or read claims that comparative anatomy and/or comparative physiology “proves” or (in more conservative language) “provides powerful evidence” that humans are “natural” fruitarians, vegetarians, or even omnivores. This paper will assess such claims and the evidence supporting them, but we first need to ask:
Whether comparative anatomy and physiology provide actual hard proof of the precise composition of the “natural” human diet, or if they merely provide general indications of possible diets.
Then, we want to go beyond the typical simplistic analyses presented in the vegetarian and alternative diet lore, and reexamine what information comparative anatomy and physiology actually provide regarding the natural diet of humans.
Further, a number of related claims are often made as part of such comparative “proofs.” Some of these claims addressed here are:
Does “instinct” (whatever that is) “prove” that we are natural vegetarians?
Does research that shows the typical Western meat-based diet is unhealthy prove that all omnivore diets are unhealthy?
And, since it is mentioned in the subtitle, just what is a faunivore, anyway?
If these questions interest you, I invite you along for the ride. But first, open your mind and fasten your seat belt–the ride may be bumpier than you expect!
L’argomento principale portato a sostegno di una particolare dieta veg (vegetariana, vegana o fruttariana) è il ricorso alla comparazione dell’anatomia e della fisiologia umane con quelle dei nostri “parenti prossimi” ovvero le grandi scimmie. Come fa notare Billings però gli studi comparativi che vengono citati come “prova definitiva” non sono conclusivi e non stabiliscono su prove certe. Gli autori di questi studi invece apertamente ammettono di aver stabilito un legame tra la dieta umana e quella dei primati solo ai fini di sostenere un particolare modello di alimentazione. Il punto fondamentale non è sostenere che gli studi comparativi non servono a nulla, ma che le conclusioni semplicistiche e le deduzioni capziose non hanno alcun fondamento scientifico. Insomma non esiste una prova scientifica che la dieta veg è la dieta “naturale” degli esseri umani. Almeno non su base comparativa con quella di altre specie animali. Anche per quanto riguarda l’alimentazione delle specie di scimmie portate come esempio di quello che dovrebbe essere il naturale comportamento umano (magari dimenticando che appunto, siamo umani) viene fatto notare che la riduzione entro categorie come “dieta frugivora” è arbritraria e semplicistica. Semplicemente in natura le scimmie (come molti altri animali) non adottano un rigido modello di alimentazione. Questa è una ricostruzione che viene fatta da coloro che vogliono sostenere che una particolare dieta è migliore di quella “onnivora”. Applicare ai primati categorie culturali umane come appunto quella di “dieta vegetariana” è un errore logico dal momento che ci sono studi che mostrano che la dieta delle scimmie è appunto di tipo onnivoro.
Another relevant aspect of dietary classifications: The terms vegan, fruitarian, and vegetarian are all human cultural terms, and are used, at least by most dietary advocates, with narrow definitions. One may hear an advocate claiming that “apes are vegans,” then later the same advocate might criticize others for using the same terminology–i.e., “apes are NOT vegans”; the specific criticism being that a biological term is more appropriate (e.g., folivore, frugivore, faunivore).
I problemi logici del ricorso alle prove fondate sulla comparazione tra l’alimentazione umana e quella dei primati sono diversi, in primo luogo vengono enfatizzate le similitudini tra le specie ma non vengono tenute in considerazione (o peggio, a volte sono volutamente taciute) le differenze che sono altrettanto importanti. In secondo luogo non c’è una “legge” o una “regola scientifica” che stabilisce che una volta individuati degli elementi comuni tramite uno studio comparativo tra specie differenti allora queste due specie devano comportarsi allo stesso modo per seguire quelli che variamente vengono chiamati come “i loro istinti” oppure “la loro vera natura”. Ma soprattutto le “prove comparative” eliminano volutamente le differenze che ci rendono essere umani (ad esempio la capacità di creare e usare utensili, un linguaggio complesso e più sviluppato e non ultima una maggiore intelligenze). Caratteristiche il cui sviluppo presuppone che ad un certo punto della storia dell’Uomo ci sia stato un cambiamento rispetto alla “dieta vegetariana” dei nostri progenitori non-umani. Insomma ricorrere ad argomentazioni del genere dimostra un’incapacità di cogliere la complessità del reale ed al tempo stesso nega a ciascuna specie presa in esame la sua specificità togliendole in qualche modo dal flusso della storia e dell’evoluzione per cristallizzarle in un’immagine artificiale (= non naturale) e culturalmente determinata dal nostro pregiudizio antropocentrico. Anche per quanto riguarda la comparazione con le caratteristiche dei carnivori per mostrare che l’uomo non lo è o non può seguire un’alimentazione onnivora ci si “dimentica” spesso la capacità di adattamento della specie umana, il ricorso a pratiche (la cottura) allo scopo di ovviare alle differenze anatomiche o fisiologiche. Se si accetta che l’utilizzo di strumenti e l’invenzione di tecniche sia parte del “naturale” comportamento umano allora non si può rigettare “con prove scientifiche” di questo tipo una dieta onnivora solo perché gli umani non hanno i canini o la dentatura adatta. Ciò che l’Uomo non ha l’Uomo ha trovato il modo di imitare e costruire a suo modo. In “natura” un essere umano moderno (indipendentemente dal fatto che segua una dieta vegetariana o meno) non sarebbe in grado di sopravvivere senza le protesi tecnologiche delle quali si è dotato nel corso della sua storia evolutiva, e la dieta ne è una conseguenza. Per seguire un’alimentazione veg non è necessario aver bisogno di queste pseudo-prove scientifiche. Queste sono necessarie solo quando si vuole diventare quella specie di vegetariano molto fastidiosa: quello che vuole convincere gli altri della propria superiorità etica e morale. Per concludere quindi non ci sono prove scientifiche che dimostrino che gli umani non siano onnivori, se volete sostenere la causa della dieta vegetariana allora forse sarebbe meglio ricorrere ad argomenti di tipo ecologico, etico o riguardanti la salute e il benessere degli individui e lasciare finalmente perdere la causa comparativista:
Humans are classic examples of omnivores in all relevant anatomical traits. There is no basis in anatomy or physiology for the assumption that humans are pre-adapted to the vegetarian diet. For that reason, the best arguments in support of a meat-free diet remain ecological, ethical, and health concerns.
Naturalmente questo non vieta a nessuno di essere vegani/fruttariani/vegetariani per una scelta etica, ma il problema di questo tipo di posizione è che ognuno può avere la sua morale e quindi non bisognerebbe recedere da posizioni assolutiste e accettare che le ragioni degli altri possono valere quanto le nostre. Meglio quindi cercare le prove “scientifiche” sulle quali fondare la nostra scelta. Ma attenzione, a volte anche la scienza sbaglia, e non solo quando è “al servizio” della causa del vegetarianesimo.