Come il Coronavirus sta perdendo forza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-07

Il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 sta perdendo forza – e sta quindi diventando più “buono” – e ci sono quindi meno malati gravi. Forse il caldo aiuta e anche SARS-COV-2 può mutare adattandosi a noi

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Il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 sta perdendo forza – e sta quindi diventando più “buono” – e ci sono quindi meno malati gravi. Forse il caldo aiuta e anche SARS-COV-2 può mutare adattandosi a noi. Lo ha detto nell’audizione al Senato, Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio Medico di Roma e l’analisi è condivisa da studiosi e primari come Matteo Bassetti, Francesco Le Foche e Massimo Clementi. Il Corriere della Sera oggi dedica una serie di domande e risposte alla questione:

Quali sono i dati che possono portarci a essere ottimisti?
«La prima valutazione è legata all’espressione clinica dell’infezione, che ora è più mite — spiega Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia all’Ospedale San Raffaele e professore all’Università Vita Salute San Raffaele —. Nella fase più drammatica dell’epidemia arrivavano circa 80 persone al giorno in Pronto soccorso e la maggior parte necessitava di ricovero in terapia intensiva. Le cose sono cambiate da un paio di settimane, i reparti si stanno man mano liberando. L’infezione non arriva più alla fase gravissima della cosiddetta tempesta citochinica, in cui le persone rischiano la vita. In generale, sono in forte calo i pazienti che hanno bisogno di ospedalizzazione. L’epidemia c’è ancora, ma dal punto di vista clinico si sta svuotando».

Come si può dimostrare scientificamente che il virus si è indebolito?
«Servono prove scientifiche di una mutazione che lo porti ad adattarsi all’ospite, cioè all’uomo. Un virus nuovo è sempre molto aggressivo nelle prime fasi, poi impara a convivere con la sua vittima. È un atteggiamento opportunistico, che gli consente di sopravvivere. Se un virus uccide chi lo ospita non può replicarsi. In Italia è stato attivato un network tra laboratori di virologia di vari ospedali: l’obiettivo è monitorare insieme le sequenze del virus, su soggetti a campione. Lo studio finale ci dirà come si è mosso,selezionando una variante piuttosto che un’altra. Ci aspettiamo che questo coronavirus pian piano possa diventare innocuo, com’è successo ai suoi cugini, responsabili del semplice raffreddore».

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Coronavirus: COVID-19, la malattia (La Repubblica, 4 marzo 2020)

L’arrivo del caldo può rappresentare un fattore positivo?
«È una supposizione, ma è molto probabile che sia così —precisa Clementi —. Nell’uomo circolano quattro coronavirus ingentiliti, di cui due molto simili a Sars-CoV-2 per caratteristiche chimico-fisiche. Uno di questi esiste forse dal 1200 e si è adattato a noi con successo. Tutti provocano infezioni modeste, tranne nei bambini da 0 a 2 anni, in cui possono provocare la bronchiolite. E tutti circolano solo in inverno, per sparire nei mesi caldi. Come ha osservato il virologo americano Robert Gallo, la diffusione di SARS-COV-2 ha prima interessato l’emisfero Nord e ora si sta spostando nei paesi dell’emisfero Sud, dove è in arrivo la stagione invernale».

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