La procura di Roma chiede il processo per il tesoriere della Lega e l’ex del PD

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-07-02

La procura di Roma ha chiesto il processo per Giulio Centemero, tesoriere della Lega e per Francesco Bonifazi, ex Pd, oggi iscritto a Italia Viva nell’ambito di un’inchiesta che riguarda finanziamenti alla fondazione leghista Più Voci e alla EYU

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La procura di Roma ha chiesto il processo per Giulio Centemero, tesoriere della Lega e per Francesco Bonifazi, ex Pd, oggi iscritto a Italia Viva nell’ambito di uno dei filoni dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma calcio che riguarda finanziamenti alla fondazione leghista Più Voci e alla EYU. Oltre che per loro, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per l’imprenditore Luca Parnasi.

La procura di Roma chiede il processo per il tesoriere della Lega e l’ex del PD

L’indagine sui soldi di Parnasi alla Fondazione EYU mette sotto la lente il pagamento di 150mila euro per uno studio sul mercato immobiliare; per Centemero la contestazione riguarda i 250mila euro dati alla fondazione leghista Più Voci. Oltre che per loro, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e i pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per l’imprenditore Luca Parnasi. L’accusa per tutti è quella di finanziamento illecito mentre, per il solo Bonifazi, c’è anche la contestazione di emissione di fatture inesistenti.

centemero salvini lega 49 milioni

L’indagine risale al settembre 2018: il 27 giugno il costruttore accusato di corruzione è seduto davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo, al sostituto Barbara Zuin e a due ufficiali del nucleo investigativo di Roma che hanno svolto le indagini fa notare che i soldi servivano ad accreditarsi presso i nuovi potenti: «La vera ragione – risponde l’immobiliarista – è perché io volevo crescere nei rapporti imprenditoriali all’interno del Nord Italia attraverso questa…(fondazione ndr). Alla cena famosa che organizzarono a Milano venne il candidato Stefano Parisi, che io conobbi lì, quindi il mio interesse era sicuramente sostenere un’associazione vicina al mondo della Lega per accreditarmi all’interno di quella realtà. Non c’è dubbio». Giulio Centemero è stato nel frattempo rinviato a giudizio per i 40mila euro di Caprotti.

La storia dei soldi di Parnasi alla Fondazione EYU

Della storia dei soldi di Parnasi alla Fondazione Eyu parlarono i giornali all’epoca dell’inchiesta su Parnasi. Bonifazi annunciò una querela per il Corriere della Sera:  “Eyu ha sporto querela nei confronti di Giuseppe Falci, giornalista del Corriere della Sera, attivando nei suoi confronti anche un’azione disciplinare presso l’ordine professionale di appartenenza, per l’infamante articolo “Il mistero dello studio commissionato a Eyu (PD) che non si trova più”. Sosteneva la stessa Fondazione EYU che “In esso il giornalista ha affermato che il valore della ricerca fosse di 7.000 euro, confondendo il concetto di “costo” con quello di valore, quest’ultimo (come risulta dagli atti), al contrario di quanto affermato dal giornalista, ammonta a 39.000 euro, mentre 7.000 sono una parte dei costi relativi ad alcuni aspetti della realizzazione. Una svista imperdonabile, poiché la falsa notizia pare volta ad insinuare condotte discutibili da parte della fondazione. Da ultimo: lo studio è stato fatto ed i risultati della ricerca esistono”. Scriveva all’epoca il Corriere:

fondazione eyu 1

Lo studio esiste, almeno secondo la versione che è stata fornita al Corriere della Sera dal segretario generale Mattia Peradotti, ed è stato redatto da ricercatori di livello di alcune prestigiose università. C’è anche un titolo: «Il rapporto degli italiani con il progetto di casa». Oltre però non si può andare. Non è dato sapere chi saranno mai stati gli autorevoli ricercatori. Né tantomeno è possibile visionare il paper perché, spiegano dalla fondazione Eyu, «in questo caso la proprietà intellettuale appartiene a Parnasi e noi». […]

Eppure c’è un giallo nel giallo. Digitando su Google «casa proprietà italiani fondazione Eyu»,il motore di ricerca rimanda a un link di Eyu del tipo: «Casa, ma solo di proprietà?». Cliccando però non si legge nulla, lo studio non sarebbe più presente all’interno del sito della fondazione. Il motivo? Peradotti la mette così: «In questi giorni il sito è in revisione, quindi abbiamo alcuni problemi».

fondazione eyu parnasi

Il Corriere sosteneva che il progetto di ricerca «si pone l’obiettivo di studiare il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà di casa». Ed ecco anche i nomi dei due ricercatori che l’hanno preparato e quanto sono stati pagati:

Si tratta di Renata Bottazzi e Serena Trucchi, entrambe dell’università di Bologna. Bottazzi precisa via mail: «Ho condotto insieme a Serena Trucchi un progetto commissionato dalla Fondazione Eyu dal titolo “Casa, ma solo di proprietà?” riguardo il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà della casa. […].Tale attività è stata svolta tra l’ottobre e il dicembre 2015, e si è conclusa con la consegna, da parte nostra, di un rapporto inviato il 10 dicembre 2015. Il compenso omnicomprensivo per tale attività consiste nel totale di 3.500 euro lorde per ciascuna delle due ricercatrici, senza ulteriori indennità o rimborsi spese».

Successivamente Bonifazi ha precisato che “la fondazione, come da contratto sottoscritto, ha svolto tra le tante una prestazione retribuita e non ha in alcun modo riversato quell’importo al Pd e a dimostrazione di ciò è sufficiente guardare il rendiconto elettorale depositato presso la Corte dei Conti”.

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