L’indagine sui soldi di Parnasi alla Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-13

La procura di Roma mette sotto la lente i contributi alla Onlus del Carroccio e il ruolo del tesoriere Centemero

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Il Fatto racconta oggi che la procura di Roma aprirà un nuovo filone d’indagine sulle dichiarazioni di Luca Parnasi, che si concentrerà sui soldi dati dal costruttore romano alla Lega di Salvini attraverso la Onlus Più voci:

Nel caso della “Più Voci”, la Procura vuole capire se si tratti di erogazioni lecite a una vera associazione terza rispetto al partito o se, tramite la onlus, Parnasi volesse camuffare un finanziamento alla Lega. Tutto parte dalle telefonate in cui Parnasi parla di soldi alla Lega. Tre anni dopo il versamento alla Onlus, alla vigilia delle scorse elezioni, Parnasi il 14 febbraio, in una conversazione intercettata – per i carabinieri “molto importate” – dice al commercialista Gianluca Talone che per la “Lega erano 100 e 100”, spiegando che era possibile utilizzare due società, “ne facciamo 100 su Pentapigna e 100 qua”.

“Talone – scrivono i carabinieri – afferma, riferendosi a terzi, di aver capitole modalità dell’operazione precisando: ‘Loro faranno una sul giornale e un’altra su trasmissioni radiofoniche’”. L’IDEA DI EROGARE altri 200 mila euro, prima delle elezioni 2018, sarebbe quindi riconducibile al sostegno ai media leghisti, proprio come era avvenuto con i 250 mila euro elargiti nel 2015 alla “Più Voci”. Dei soldi versati allora si occupò poiL’Espresso, inun articolo pubblicato il 30 marzo che preoccupò Parnasi.

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Uno stralcio della conversazione tra Lanzalone e Costantini dove vengono fatti i nomi di Alfonso (Bonafede) e Luigi (Di Maio)

Quando il giornalista Stefano Vergine, il 26 marzo, contatta l’imprenditore prima della pubblicazione dell’arti colo, Parnasi e i suoi entrano in fibrillazione mentre sono intercettati: “Parnasi – scrivono i carabinieri – precisa che attualmente non hanno ancora fatto nulla con la Lega, ma,in passato hanno erogato 250 mila euro a un’associazione ‘Più voci’e aggiunge che dovrebbe trattarsi delle elezioni di due anni prima, quando Parisi si candidò a Milano (candidato Sindaco nel 2016)”.

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