Alessandra Vella: il gip di Agrigento libera Carola Rackete

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-02

Per lo scorno di tanti laureati in diritto della navigazione all’Università della Strada, il Gip Alessandra Vella spiega che la capitana della Sea Watch 3 ha agito in stato di necessità. Salvini annuncia l’espulsione ma anche quella la decideranno i giudici. Daje raga, nun ce pensate

article-post

Il gip di Agrigento non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete e non ha disposto nei confronti della giovane tedesca nessuna misura cautelare. La Procura aveva chiesto la convalida del provvedimento e il divieto di soggiorno in provincia di Agrigento. Carola dunque torna libera.

Alessandra Vella: il gip di Agrigento libera Carola Rackete

Il Dl sicurezza bis “non è applicabile alle azioni di salvataggio”, spiega il gip di Agrigento, Alessandra Vella, che non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch, Carola Rackete, che torna libera, in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti. Secondo il gip di Agrigento la decisione di attraccare a Lampedusa non sarebbe stata “strumentale, ma obbligatoria” perché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri, come del resto si era spiegato in molte analisi in questi giorni. Di altro avviso la Procura secondo cui non c’era “lo stato di necessità”. Inoltre, per la Procura l’impatto tra la nave Sea watch e la vedetta della Gdf è stato “volontario”, come spiegato ieri dal Procuratore Luigi Patronaggio al termine dell’udienza di convalida.

“E’ stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina. Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà”, ha detto Patronaggio. Carola Rackete è accusata per i reati 1100 del codice della navigazione, cioè resistenza a nave da guerra, e l’articolo 337 del codice penale, cioè resistenza a pubblico ufficiale. Ma da stasera è tornata libera.

Secondo quando si apprende, per il gip di Agrigento, che non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch, Carola Rackete, il reato di resistenza a nave da guerra, contestato dalla Procura, non sussisterebbe in quanto la motovedetta della Finanza speronata dall’imbarcazione della ong non sarebbe una nave da guerra, come del resto era chiaro in molte analisi. Caduta anche la resistenza a pubblico ufficiale, perché l’indagata avrebbe agito in adempimento di un dovere.

Intanto però Salvini annuncia un’espulsione che decideranno i giudici

Secondo il gip di Agrigento, Alessandra Vella, che non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete il decreto legge Sicurezza bis “non è applicabile alle azioni di salvataggio in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti”. Il prefetto di Agrigento, informa il Viminale, ha disposto nei confronti di Carola Rackete un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. Ma il provvedimento dovrà prima essere convalidato dall’autorità giudiziaria. “Il gip di Agrigento non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete e non ha disposto nei suoi confronti nessuna misura cautelare. La nostra Carola è libera!”, scrive Sea Watch in un tweet.

La prende benissimo Salvini “Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete e’ pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perche’ pericolosa per la sicurezza nazionale. Tornera’ nella sua Germania, dove non sarebbero cosi’ tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi”, dice il ministro dell’Interni. “L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita”, conclude Salvini. La presa male invece è appena iniziata.

Leggi anche: Come le indagini di Patronaggio su Carola Rackete potrebbero aiutare la Sea Watch

Potrebbe interessarti anche