Bonus 600 euro partite IVA: perché le domande non vengono approvate e il correttore per gli errori

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-24

700mila domande a rischio: tra gli errori nell’IBAN e le richieste di chi non aveva diritto fino all’aumento con taglio della platea per maggio

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Il bonus 600 euro per le partite IVA – che dovrebbe arrivare a 800 a maggio, quando uscirà il decreto Aprile – arriva o arriverà a meno di quattro milioni di beneficiari su un totale di 4,4 milioni di richieste ricevute. Sono circa 300mila le domande errate da rifare, mentre altre 400 mila sono sul punto di essere respinte per assenza di requisiti. In tutto ammontano a quasi un milione le richieste fermate dall’Inps per essere sottoposte a controlli più approfonditi, ma dall’Istituto di previdenza fanno sapere che solo una su tre avrà semaforo verde. Invece finora sono state erogate nel complesso 3,5 milioni di prestazioni. Il Messaggero spiega oggi quali problemi ci sono nelle richieste:

La buona notizia è che chi al momento di compilare la domanda ha sbagliato a trascrivere l’Iban, un errore che a quanto pare avrebbero commesso in più di duecentomila aspiranti percettori, adesso potrà rimediare. Quella cattiva è che i più sbadati dovranno aspettare il mese prossimo per vedersi accreditare i 600 euro in banca. I tecnici dell’Inps hanno appena ultimato la procedura per consentire ai rimandati a maggio di correggere l’istanza.

Il correttore online, che permetterà di variare i dati inseriti in prima battuta, non tornerà utile solo a chi ha fatto confusione con l’Iban: in migliaia per esempio non hanno indicato correttamente la categoria di appartenenza. A ingrossare le fila dei 400 mila richiedenti sprovvisti dei requisiti per accedere al beneficio hanno contribuito invece numerosi furbetti dello spettacolo che, pur non potendo vantare 30 giorni lavorativi nel 2019 nella gestione ex Enpals, hanno comunque tentato di mettere le mani sul sussidio.

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Bonus 600 euro: chi ne ha diritto (Il Sole 24 Ore, 6 aprile 2020)

Alle richieste per il bonus giunte all’Inps, circa 4,4 milioni, si sommano quelle degli ordinisti, poco meno di 500mila stanze totali secondo l’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privati. Il bonus era stato pensato per accogliere 5,3 milioni di persone,tra artigiani, commercianti, professionisti senza cassa, partite Iva, co.co.co, stagionali del turismo,lavoratori agricoli e dello spettacolo. Al lordo delle domande che verranno rigettate per assenza di requisiti, mancano perciò all’appello 700mila potenziali aventi diritto. Ma la platea dei percettori nei prossimi mesi appare destinata a restringersi ulteriormente. Se da un lato il governo si prepara ad accrescere l’importo del sussidio portandolo a 800 euro, dall’altro si accinge a escludere dal bacino degli aventi diritto chi nel 2018 ha dichiarato redditi superiori a 35 mila euro.

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