Economia
Tutto quello che costerà di più nel 2018
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-12-30
Dai sacchetti biodegradabili ai pedaggi autostradali, per i consumatori italiani il 2018 inizia in salita
La luce, il gas, le autostrade. Ma anche la TARI, i ticket sanitari, le tariffe postali, i servizi bancari. Sarà un 2018 pieno di rincari quello che si apprestano a vivere i consumatori italiani: gli aumenti di luce e gas arrivano in qualche modo annunciati.
Tutto quello che costerà di più nel 2018
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha annunciato aumenti che vanno dal 5,3% per l’elettricità al 5% per il gas a famiglia per il primo trimestre 2018. Per l’energia elettrica l’aumento è dovuto, spiega l’Autorità, a vari fattori, tra cui la ripresa dei consumi (+1,6% la domanda elettrica nei primi undici mesi del 2017), ma anche alla «minore disponibilità della generazione idroelettrica nazionale per la scarsa idraulicità del periodo»: il 2017 è stato l’anno più arido degli ultimi 200 anni. Per il gas, l’aumento invece è più «naturale», essendo legato alla stagione invernale. Ma tutto ciò si traduce in una spesa a famiglia di 535 euro (+7,5%) per l’elettricità e di 1.044 euro per il gas.
E non finisce qui. C’è ad esempio l’introduzione a partire dal primo gennaio dei sacchetti della spesa a pagamento nei supermercati: non solo per questo, calcolano le associazioni di consumatori, costerà di più fare la spesa (+179 euro) ma anche mangiare fuori (+32 euro); riprenderà la corsa dei carburanti con effetti pari a +157 euro a famiglia, e da energia e benzina scaturiranno incrementi dei listini al dettaglio per complessivi 201 euro. Per i trasporti (aerei, treni, taxi, mezzi pubblici, traghetti, ecc.) un nucleo familiare tipo dovrà affrontare una maggiore spesa pari a 75 euro; proseguiranno i rincari per i servizi bancari, già certificati nel corso del 2017, con un aggravio di 18 euro, e leggermente in salita risulterà anche l’rc auto (+13 euro). Più caro anche mandare a scuola i figli, tra corredo, libri, mense e altri costi legati all’istruzione (+37 euro annui).
Gli aumenti fiscali
Ci sono poi le stime di Unintesa che riguardano la legge di bilancio. Secondo i calcoli dell’associazione, nel 2019-2020 l’aumento delle aliquote Iva (quella ordinaria dal 22 al 25% e quella agevolata dal 10 all’11,5%) comporterà complessivamente un aumento del gettito tributario superiore a 30 miliardi di euro. Nel 2019, l’incremento sarà di 11,4 miliardi e nel 2020 di 19,1 miliardi per un totale di 30,5 miliardi. E poi, prosegue Unimpresa, ci sono le 27 trappole fiscali, grazie alle quali lo Stato incasserà 29,6 miliardi aggiuntivi, cifra che porta il totale della stangata a 60,1 miliardi. Nel dettaglio, per quanto riguarda le trappole, nel 2018 il gettito tributario complessivo salirà di 11,7 miliardi, nel 2019 crescerà di 9,5 miliardi e nel 2020 aumenterà di 8,3 miliardi.
Dalle misure sulla fatturazione elettronica derivano aumenti delle entrate per 202,2 milioni, 1,6 miliardi e 2,3 miliardi per un totale di 4,2 miliardi nel triennio. La stretta sulle frodi nel commercio degli oli minerali “vale” 272,3 milioni, 434,3 milioni e 387 milioni per complessivi 1,09 miliardi. La riduzione della soglia dei pagamenti della pubblica amministrazione a 5.000 euro frutta all’erario 145 milioni, 175 milioni e 175 milioni per complessivi 495 milioni. Dai nuovi limiti alla compensazione automatica dei versamenti fiscali derivano 239 milioni l’anno per tutto il triennio, con un totale di 717 milioni. L’aumento dal 40 al 55% (per il 2018 e per il 2019) e al 70% (dal 2020) degli anticipi delle imposte sulle assicurazioni porteranno più entrate pari a 480 milioni nel 2018 e nel 2020 per 960 milioni complessivi. Il ridimensionamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale vale 377,9 milioni per il 2018, 377,9 milioni per il 2019 e 507,9 milioni per il 2020 per un totale di 1,2 miliardi. Le nuove disposizioni in materi di giochi valgono in totale 421,2 milioni (rispettivamente 120 milioni 150,6 milioni e 150,6 milioni).