La consigliera pentastellata Alice Salvatore contestata dai No Terzo Valico

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-31

Gli attivisti No Tav Terzo Valico hanno scoperto che le promesse del MoVimento 5 Stelle per fermare l’opera sono state parole al vento e denunciano il “tortuoso gioco di sinonimi” nel contratto per evitare di dire che il Terzo Valico sarà completato dal governo del cambiamento

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Sono tempi difficili per il MoVimento 5 Stelle. L’accordo di governo con la Lega – che tutti chiamerebbero alleanza ma loro preferiscono definire “contratto” – è stato approvato dalla “base” con il 94% dei voti. Ma quanti lo hanno letto davvero e quanti invece si sono fatti prendere dall’entusiasmo del “governo del cambiamento”? Impossibile dirlo ma il fatto che la votazione online sia stata indetta – senza il regolare preavviso di 24 ore – subito dopo la pubblicazione del documento fa venire qualche dubbio. Ci sono però persone, elettori del MoVimento, che quel contratto lo hanno letto bene.

Quando il MoVimento 5 Stelle diceva “stop al Terzo Valico”

Ad esempio gli attivisti del movimento No Tav Terzo Valico che da una decina di giorni hanno iniziato a denunciare il tradimento da parte dei 5 Stelle. Impossibile per loro dimenticare quando in campagna elettorale Di Maio promise di fermare i lavori del Terzo Valico dei Giovi (TAV Tortona-Novi Ligure-Genova). In campagna elettorale Di Maio disse che il Terzo Valico “andava messo da parte” e gli andava preferito “il potenziamento della linea attuale Genova-Milano”. Nel contratto di governo invece si parla solo di un generico impegno a ridiscutere la linea ad alta velocità Torino-Lione. Nessun riferimento al Terzo Valico rispetto al quale – in una delle bozze circolate nelle scorse settimane – invece si parlava di completare l’opera.

Tutte le tensioni sono esplose ieri durante una riunione del comitato No Tav Terzo Valico a Genova cui ha preso parte la consigliera regionale ligure Alice Salvatore. In un lungo intervento la pentastellata ha cercato di parlare d’altro senza mai dare una spiegazione sul perché nel documento programmatico non si parla di quella che il M5S ligure – in teoria – considera ancora una sua battaglia, l’interruzione dei lavori sul Terzo Valico. L’intervento della Salvatore è stato interrotto più volte e dalla platea in molti hanno alzato la voce per chiederle di uscire dal MoVimento.

Le accuse ad Alice Salvatore “siete come il PD del 2012”

La Salvatore ha detto chiaramente di non avere la minima idea di come mai nel contratto non si parli di Terzo Valico, cercando di addossare la responsabilità alla Lega e giustificandosi dicendo che l’accordo con Salvini è un segno di assunzione di responsabilità da parte del MoVimento 5 Stelle. Inutile dire che nessuno in sala le ha creduto. Oggi sulla pagina Facebook quella della Salvatore viene definita una “arrampicata sugli specchi” e il MoVimento 5 Stelle viene accusato di essere diventato una costola del sistema che ha scelto le poltrone invece che tutelare la salute delle persone e l’ambiente.

alice salvatore terzo valico no tav contestazioni m5s - 1

Non solo, durante la riunione gli attivisti No Tav rinfacciano alla consigliera pentastellata di aver detto che nel contratto di governo non era possibile entrare nello specifico del Terzo Valico. Eppure – contestano gli attivisti – nello stesso contratto su altri temi quali ad esempio la giustizia, e il respingimento di 500mila immigrati e il rimpatrio dei migranti il documento si fa estremamente preciso e specifico.

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A nessuno dei presenti è sfuggito che il M5S ha sottoscritto ogni riga del programma pur di andare al governo.  Le giustificazioni dei pentastellati vengono definite «degne della peggior retorica del PD, siete diventati questa roba qui». Un’accusa gravissima fino a poco tempo fa fatta propria anche dai 5 Stelle e che ora sembra essere tornata indietro come un boomerang visto che sui social c’è chi scrive che il MoVimento «ha svenduto il nostro territorio e si arrampica sugli specchi esattamente come faceva il PD nel 2012». Uno degli attivisti dichiara che «qui finisce il rapporto tra il M5S e il comitato No Tav». La frattura potrà essere composta solo se il governo dirà una parola chiara sul Terzo Valico, ma in pochi ci sperano. Difficile però che il MoVimento potrà fermare tutte le grandi opere (Terzo Valico, Pedemontana e così via).

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